Per fortuna che il Veneto mantiene le posizioni e si conferma la prima regione d’Italia, ma non può non suscitare apprensione il fatto che il contributo del turismo al Pil nazionale sia diminuito nel corso del 2012. Eppure l’Italia, con il suo 60 per cento e più di opere d’arte, avrebbe nel turismo culturale il suo asso nella manica. Dal generale al particolare diventa quasi obbligatoria una domanda: come può incidere il turismo culturale sullo sviluppo economico di Padova?
Alla domanda ha cercato di rispondere il convegno svoltosi ieri pomeriggio in Camera di Commercio al quale sono intervenuti Marina Bastianello, portavoce del Forum del Terzo Settore e vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Chiara Rebellato, della DNA, che ha svolto la relazione sul mercato del turismo culturale a Padova, quindi Marta Dalla Vecchia e Leandro Comacchio, assessori rispettivamente comunale e provinciale, Roberto Furlan, presidente della Camera di Commercio, Fernando Zilio, presidente dell’Ascom Confcommercio , Guido Beltramini, curatore della mostra sul Bembo e Armando Massarenti, direttore del supplemento culturale “Domenica” del Sole 24 Ore che ha affrontato il tema “Turismo d’accatto o valorizzazione del capitale umano?”
“Padova – ha detto il presidente dell’Ascom Confcommercio – quando parla di turismo ha molte frecce al suo arco: turismo culturale, religioso, termale e, potenzialmente, congressuale. Si tratta di fare rete coinvolgendo nell’operazione anche il commercio in modo da rendere concreto il connubio turismo ed economia”. Marina Bastianello ha invece posto l’accento sulla necessità di non guardare alla cultura come ad un prodotto di nicchia, ma come ad un volano in grado di fungere da piattaforma per un nuovo rinascimento.