C’è tutto un sistema fatto di triangolazioni fatture dalla Mantovani S.p.A. a una fiduciaria sanmarinese e poi prelievi in contanti dietro l’arresto di quattro esponenti di spicco della zona grigia tra politica e grande impresa veneta. Oltre ai 4 arrestati, c’è poi una pletora di 20 indagati, con ruoli inferiori rispetto al vertice dedito alla creazione di fatture per operazioni inesistenti che ha portato in sei anni alla creazione di nove milioni di euro. Protagonisti della vicenda Piergiorgio Baita, presidente del Cda della Mantovani S.p.A. e Vice Presidente di Adria Infrastrutture S.p.A., Claudia Minutillo, amministratore Delegato di Adria Infrastrutture S.p.A. ed ex segretaria di Galan; Nicolò Buson responsabile amministrativo della Mantovani e William Colombelli, presidente della sammarinese Bmc Broker S.r.l., che si è accertato essere una società «cartiera». Oltre a riscontri cartacei di bonifici bancari e prelevamenti di contante nelle banche di San Marino per un totale che supera otto milioni di euro gli investigatori della Guardia di finanza di Padova coordinati dal pubblico ministero Stefano Ancilotto hanno basato tutta l’indagine su due cardini: una “gola profonda” determinante nel tratteggiare ai finanzieri del tenente colonnello Gianni Parascandolo, comandante del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Padova il funzionamento dall’interno della Bmc broker S.r.l e oltre a ciò una serie di file audio in cui William Colombelli aveva registrato alcune conversazioni con Piergiorgio Baita all’indomani dell’apertura formale nei suoi confronti dell’indagine della Guardia di finanza. Tutto raccolto in oltre 200 pagine di ordinanza di custodia cautelare in cui il giudice per le indagini preliminari Alberto Scaramuzza accoglie pressochè in toto la tesi svolta dal pubblico ministero Ancilotto.
Ed all’indomani dell’apertura dell’accesso degli uomini della Guardia di finanza di Padova agli uffici del presidente della Mantovani S.p.A. Pierluigi Baita William Colombelli registra una telefonata in cui a Claudia Minutillo, ex segretaria del senatore Giancarlo Galan, scandisce: “vi siete portati a casa la bellezza di 8 milioni di euro in sei anni, che io ti ho consegnato personalmente e che tu hai messo da qualche parte”. Dove siano finiti i soldi, un fiume di contanti che da San Marino tornavano a Padova attraverso i collaboratori di Colombelli e la stessa Minutillo dovranno ora stabilirlo gli investigatori nella fase due dell’indagine.
Di tutto quel denaro, secondo l’ipotesi degli uomini della guardia di finanza, i destinatari potrebbero essere stati solo in parte gli attuali destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare.
Per capire se esista un livello superiore il pm veneziano Stefano Ancilotto sentirà nei prossimi giorni tutti e quattro gli arrestati.
Giancarlo Galan, hanno chiarito fonti vicine agli investigatori, non risulta indagato nell’indagine che ha portato all’arresto dei 4 indiziati dell’associazione a delinquere ed al momento non risultano esserci indagati tra i componenti della famiglia Chiarotto, che controlla la maggioranza delle quote azionarie di Mantovani S.p.A.
La svolta dell’indagine è arrivata il 25 ottobre del 2011 quando gli uomini della Guardia di finanza che avevano avviato un controllo fiscale un anno prima, hanno trovato nel computer di Baita una fitta corrispondenza via mail con William Colombelli. Figura chiave nella “sparizione” tramite la fatturazione di consulenze di fatto
inesistenti, di oltre dieci milioni di euro. Secondo quanto risulta dai documenti contabili acquisiti dagli investigatori, sarebbero un centinaio le fatture che la società sanmarinese di Colombelli, ha emesso tra il 2005 e il 2010 nei confronti della Mantovani. A vista le fatture venivano pagate dall’azienda di costruzioni alla ditta sanmarinese tramite bonifici bancari. Con grande regolarità secondo quanto emerge dalle indagini deli uomini della guardia di finanza, l’ex segretaria dell’ex governatore Galan, Claudia Minutillo si recava, accompagnata da Colombelli presso la banca sanmarinese ed ogni volta, all’indomani dei bonifici bancari, prelevava l’80% degli stessi in contanti.
Piergiorgio Baita inizialmente aveva negato di conoscere William Colombelli molto legato all’ex segretaria di Giancarlo Galan all’epoca della sua carriera politica in Regione come presidente della Giunta regionale. Successivamente è emerso che Baita e Colombelli si sono conosciuti a metà del decennio scorso in ambiente regionale, dove Colombelli era accreditato come console presso la Regione Veneto della piccola Repubblica. Secondo una ipotesi dell’indagine ncora da sviluppare a pieno, Claudia Minutillo sarebbe stata a lungo l’amministratore delegato della stessa finanziaria sospettata dall’indagine veneziana di essere una società “cartiera” utilissima al
sodalizio formato dai quattro arrestati per generare contante lontano dallo sguardo degli investigatori italiani. Ad un certo punto delle intercettazioni William Colombelli tira in ballo un certo Giancarlo. Per ora non vuol dire nulla.
Alberto Gottardo