Due giovani cronisti under 30 sono i vincitori della terza edizione del premio “Penna d’oca” promosso dall’Associazione della stampa padovana con il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti del Veneto. Nella sezione carta stampata sul tema “Padova e la sua provincia, c’è una luce nel buio della crisi” il premio è andato a Chiara Spadaro, 27 anni, giornalista di Vicenza, che ha redatto un reportage pubblicato dal periodico Altaraeconomia sull’esperienza del gruppo di acquisto alimentare Biorekk. Menzione speciale al reportage su un gruppo di anonimi volontari che sostengono le famiglie in difficoltà nella bassa padovana per Nicola Cesaro, 29 anni, giornalista del Mattino di Padova.
“Siamo in un periodo in cui tutti possono comunicare – ha analizzato il presidente dell’ordine dei giornalisti del Veneto Gianluca Amadori intervenendo alla premiazione – tutti possono dire quello che pensano. Oggi più che mai c’è bisogno di giornalisti preparati, che riescono a dare notizie verificate, ad orientare il lettore in questa grande marmellata informativa. Ci accusano di essere una casta, chi ci accusa di ciò non so in che mondo viva, visto che molta parte dell’attività giornalistica passa all’esterno delle redazioni, attraverso il lavoro di giovani cronisti pagati 2 euro a pezzo quando va male, 5 quando va “bene”. Passi per migliorare questa situazione ne sono stati fatti, come la legge per l’equo compenso, ma abbiamo di fronte una battaglia sindacale dura. Ciò spero non impedisca di fare un lavoro di qualità, tenendoci lontani dall’informazione spettacolo, puntando sulla qualità delle inchieste e degli approfondimenti. I premi come questo servono per valorizzare proprio questo lavoro”.
Premio alla carriera è andato al giornalista Aldo Comello, cronista che ha lavorato a Padova per il Gazzettino, il Resto del Carlino ed il Mattino di Padova.
“Ormai sono un dinosauro della carta stampata – ha detto Comello – Il giornalista è testimone del tempo che vive e per fare bene il suo mestiere una delle virtù fondamentali è l’umiltà”.
Qui di seguito l’articolo scritto da Nicola Cesaro:
OSPEDALETTO EUGANEO Il biglietto per andare a teatro quanto costa? Una “sportina” di alimenti per le famiglie in difficoltà, famiglie del paese. E’ questa infatti la bella e toccante iniziativa di solidarietà pensata dal gruppo “Ospedaletto ci prova”, che in questi giorni ha dato il via in paese alla decima “Rassegna di teatro… ma non solo”. Incontri culturali, rappresentazioni teatrali e spettacoli per bambini: il programma prevede numerosi eventi, e tutti sono ad ingresso libero. Ma l’invito mosso da Francesco Chiodin, anima dell’associazione, è chiaro: «Ad ogni serata solitamente raccogliamo le offerte degli spettatori. Calcolando non più di 250 persone, con un euro di media a testa non superiamo i 200 euro. Una somma irrisoria, che non copre le spese di organizzazione della rassegna. Da qui dunque l’idea di aprirci alla solidarietà, vista l’occasione». Ecco la proposta, riassunta nello slogan “Se il teatro è un dono, porta un dono a teatro”: «Al posto dell’offerta, chiediamo ai nostri spettatori di arrivare con una “sportina” piena di generi alimentari di prima necessità. Della serie: pasta, riso, zucchero, scatolame, biscotti. L’unica difficoltà è quella di non vergognarsi ad arrivare in patronato con i sacchetti in mano». E che fine faranno questi alimenti? «In paese lavora da tempo l’associazione “Angeli della Notte” – continua Chiodin – un gruppo che conosce i casi di famiglie in difficoltà di Ospedaletto Euganeo. Una volta raccolti i generi alimentari, i volontari dell’associazione passano in orario notturno di casa in casa, lasciando davanti alla porta di ciascuna famiglia prescelta il cibo raccolto. Così non si “umilia” chi riceve l’offerta, e tutto rimane nell’anonimato». Una beneficienza cieca, dunque, destinata a gente del posto. Già, perché i volontari dell’associazione non sono noti: la famiglia che riceve il sacchetto di alimenti conosce i giorni in cui può arrivare il dono, ma non sa da chi e non conosce l’ora precisa di consegna. Il prossimo evento della rassegna è previsto per stasera, quando arriverà don Giuseppe Stoppiglia, prete operaio e sindacalista, fondatore dell’associazione “Macondo”, che tratterà il tema “Ma in che tempi viviamo?”. Presenterà anche il suo ultimo libro “Piantare alberi, costruire altalene”. Domani sera tocca poi alla compagnia “I Lusiani” e allo spettacolo “Donna Canasta”, mentre domenica alle 16 c’è il teatro per bambini con il gruppo “Panta Rei” e lo spettacolo “Il principe sulle nuvole”. Chi volesse conoscere meglio iniziativa e rassegna, o entrare in contatto con gli “Angeli della Notte”, può contattare il 333 4182345.
OSPEDALETTO EUGANEO Il biglietto per andare a teatro quanto costa? Una “sportina” di alimenti per le famiglie in difficoltà, famiglie del paese. E’ questa infatti la bella e toccante iniziativa di solidarietà pensata dal gruppo “Ospedaletto ci prova”, che in questi giorni ha dato il via in paese alla decima “Rassegna di teatro… ma non solo”. Incontri culturali, rappresentazioni teatrali e spettacoli per bambini: il programma prevede numerosi eventi, e tutti sono ad ingresso libero. Ma l’invito mosso da Francesco Chiodin, anima dell’associazione, è chiaro: «Ad ogni serata solitamente raccogliamo le offerte degli spettatori. Calcolando non più di 250 persone, con un euro di media a testa non superiamo i 200 euro. Una somma irrisoria, che non copre le spese di organizzazione della rassegna. Da qui dunque l’idea di aprirci alla solidarietà, vista l’occasione». Ecco la proposta, riassunta nello slogan “Se il teatro è un dono, porta un dono a teatro”: «Al posto dell’offerta, chiediamo ai nostri spettatori di arrivare con una “sportina” piena di generi alimentari di prima necessità. Della serie: pasta, riso, zucchero, scatolame, biscotti. L’unica difficoltà è quella di non vergognarsi ad arrivare in patronato con i sacchetti in mano». E che fine faranno questi alimenti? «In paese lavora da tempo l’associazione “Angeli della Notte” – continua Chiodin – un gruppo che conosce i casi di famiglie in difficoltà di Ospedaletto Euganeo. Una volta raccolti i generi alimentari, i volontari dell’associazione passano in orario notturno di casa in casa, lasciando davanti alla porta di ciascuna famiglia prescelta il cibo raccolto. Così non si “umilia” chi riceve l’offerta, e tutto rimane nell’anonimato». Una beneficienza cieca, dunque, destinata a gente del posto. Già, perché i volontari dell’associazione non sono noti: la famiglia che riceve il sacchetto di alimenti conosce i giorni in cui può arrivare il dono, ma non sa da chi e non conosce l’ora precisa di consegna. Il prossimo evento della rassegna è previsto per stasera, quando arriverà don Giuseppe Stoppiglia, prete operaio e sindacalista, fondatore dell’associazione “Macondo”, che tratterà il tema “Ma in che tempi viviamo?”. Presenterà anche il suo ultimo libro “Piantare alberi, costruire altalene”. Domani sera tocca poi alla compagnia “I Lusiani” e allo spettacolo “Donna Canasta”, mentre domenica alle 16 c’è il teatro per bambini con il gruppo “Panta Rei” e lo spettacolo “Il principe sulle nuvole”. Chi volesse conoscere meglio iniziativa e rassegna, o entrare in contatto con gli “Angeli della Notte”, può contattare il 333 4182345.