Ancora un cinese beccato in città con un migliaio di carte di credito clonate pronte per essere immesse sul mercato e tutto il necessario per fabbricarne una infinità. Già nel mese di ottobre gli uomini del vicequestore aggiunto Marco Calì avevano arrestato un altro cinese per lo stesso reato. Il meccanismo è semplice: i codici delle carte di credito vengono “agganciati” manomettendo bancomat o macchinette Pos, quando non direttamente in internet al momento degli acquisti online. Poi i database con i codici vengono copiati su carte vergini con copertine di fantasia sulla tessera che finiscono nelle mani di altri cinesi che le spendono allegramente nei negozi. Di solito comperano gioielli ed orologi di valore, facilmente rivendibili.
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