Sequestrati 11.226.363 accessori importati sul territorio nazionale mediante false certificazioni di conformità “CE” dalla Guardia di Finanza di Padova.
Smantellata l’organizzazione criminale operante sul territorio nazionale e denunciati tre soggetti di etnia cinese.
Undici milioni di prodotti tra cui casalinghi, articoli di ferramenta, prodotti per l’igiene personale e la cosmesi, cancelleria e giocattoli per i più piccoli, tutti importati dal sud-est asiatico grazie ad un articolato sistema di frode ideato appositamente per far giungere in Italia prodotti non sicuri e low cost da immettere sul mercato ai danni dei cittadini e di ignari commercianti.
Le indagini sono state avviate dagli uomini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Padova dopo il rinvenimento nel mese di dicembre 2012, all’interno di un magazzino ubicato nella provincia di Padova di circa un migliaio di prodotti casalinghi casa recanti una falsa marcatura “CE”.
I tempestivi accertamenti coordinati dall’AG, condotti anche attraverso la cooperazione internazionale realizzata tramite gli uffici centrali della Guardia di Finanza di Roma, hanno consentito di individuare l’organizzazione criminale e sequestrare l’intero quantitativo introdotto illegalmente sul territorio nazionale.
La ricostruzione dei flussi commerciali e le evidenze investigative acquisite sul conto delle società estere coinvolte hanno permesso di accertare che la quasi totalità della documentazione che accompagnava i prodotti provenienti dalla Cina era stata rilasciata da organismi inesistenti o non abilitati a certificare la regolarità dei prodotti.
I falsi documenti di conformità venivano utilizzati dai membri dell’organizzazione, così come emerso nel corso delle indagini, per superare i controlli doganali e far giungere presso due magazzini di stoccaggio siti in Padova e Concorezzo (MB) i prodotti illeciti che immediatamente venivano smistati nei negozi di tutta Italia dove venivano venduti, a prezzi bassissimi, come prodotti certificati ma che in realtà non erano in alcun modo conformi agli standard di sicurezza comunitari e quindi potenzialmente pericolosi e/o nocivi.
Sulla scorta delle evidenze sopra esposte e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente sono così stati sottoposti a sequestro 11.226.363 prodotti giunti sul territorio nazionale attraverso il meccanismo di frode sopra descritto. Le indagini, avviate nel dicembre 2012 e concluse nel mese di luglio 2013 hanno inoltre permesso di deferire alla competente Autorità Giudiziaria patavina tre soggetti di etnia cinese per i reati di cui all’art. 416 e 515 c.p. nonché disarticolare un articolato meccanismo di frode che, nel giro di pochi mesi, aveva permesso agli indagati di imporsi sul mercato nazionale sbaragliando la concorrenza e realizzando ingenti guadagni (si stima che il volume degli scambi realizzati si aggiri sulla cifra di oltre 6.000.000,00 di euro) in violazione delle regole di sana e leale concorrenza che disciplinano il mercato nazionale e comunitario.
Insieme all’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane è stato imposto il blocco delle importazioni effettuate dalle società coinvolte al fine di impedire che merce non sicura come quella rinvenuta nel corso dell’operazione possa, nel futuro, giungere sul territorio nazionale.