“Con gli ultimi episodi di violenza gratuita si è superato il livello di guardia. A questo punto va adottata la “tolleranza zero”: questa città non può permettersi di diventare lo stereotipo della città invivibile. Serve un cambio di passo e tutti dobbiamo sentirci impegnati per riportare la legalità a Padova”.
Squilla in continuazione il telefono di Patrizio Bertin, presidente di Ascom centro e vicario dell’Ascom. Dall’altra parte commercianti, albergatori, gestori di pubblici esercizi preoccupati della piega che stanno prendendo gli eventi.
“I colleghi – dichiara Bertin – mi ribadiscono ciò che ognuno di noi può constatare: una città impaurita, clienti, soprattutto anziani, che non escono più di casa per paura dell’aggressione, giovani che temono le angherie degli sbandati, residenti dei quartieri che faticano a rientrare a casa perché hanno prostitute e clienti delle stesse fin sull’uscio e di quelli del centro che hanno paura di finire in mezzo all’ormai rissa quotidiana”.
“Mi rendo conto – continua Bertin – che il rischio è quello di enfatizzare e dunque di creare ulteriori danni, ma mai si era giunti ad un livello di insicurezza tale. A questo punto dobbiamo mettere da parte le contrapposizioni e farci parte in causa di un bene superiore che è quello della vivibilità della città”.
Possono servire i locali pubblici aperti fino all’una? Può servire una politica non rissosa e votata a risolvere i problemi della città? Può servire, per l’appunto, una “tolleranza zero” che, nel reprimere anche quelli che potrebbero sembrare reati banali consente di rendere meno offensivi personaggi che hanno sulle spalle ben altri conti in sospeso con la giustizia?
“Io credo – aggiunge Bertin– che Padova sia una bella città, ricca di fermenti, di cultura, di voglia di vivere che rischia di degradare per fenomeni oggettivi sui quali non serve la speculazione politica. L’Ascom, per ciò che la riguarda, è da tempo su questa strada: contraffazione, abusivismo e legalità ci hanno visti protagonisti primi di una battaglia che ora sembra poter dare qualche frutto e che sarà oggetto di una manifestazione nazionale indetta da Confcommercio che vedrà anche noi piccoli imprenditori padovani in veste di protagonisti il prossimo 11 novembre. Abbiamo investito aprendo una nuova sede in centro città, in via Zabarella, per essere più vicini ai colleghi ma anche per dire che l’aver spostato uffici pubblici e privati lontani dal centro ha impoverito la città. Ci siamo impegnati per portare a Padova, il prossimo 15 novembre, l’idea del “Black Friday”, un’iniziativa per aiutare, in un sol colpo, le tasche dei consumatori, le casse dei commercianti e la vita della città”.
“Certo – conclude Bertin – nulla è gratis e nulla è senza sacrificio. Per questo vanno abbandonate le posizioni preconcette, le chiusure degli uni nei confronti degli altri e vanno cercate le soluzioni possibili. L’unica cosa che non possiamo permetterci è questo stillicidio di notizie che, superato il livello locale, sta offrendo al mondo l’idea di una Padova fuori controllo, di una Padova da evitare. Siccome così non è, dobbiamo reagire!”
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