“Chiediamo al parlamento di dimostrare che è finita la politica dei furbi, di chi scarica le proprie inefficienza sugli altri”. A dirlo il sindaco reggente di Padova Ivo Rossi, commentando le notizie secondo cui i comuni italiani che hanno aumentato le aliquote Imu sulla prima casa in sede di bilancio di previsione 2013 verrebbero “premiati” con maggiori rimborsi da parte dello Stato.
“La strada percorribile è una sola – spiega Rossi, sindaco di uno dei pochi comuni capoluogo che si trova invece in una situazione virtuosa – ai comuni non virtuosi viene restituita un’Imu corrispondente alla aliquota del 2012. Oppure, ma sarebbe una beffa per i nostri cittadini e un aggravio delle loro finanze, dovrebbe essere elevata per tutti i comuni. La terza strada è quella che fa pagare la differenza di aliquota solo ed esclusivamente ai cittadini di quei comuni poco virtuosi che l’hanno aumentata.
Quello che è inaccettabile è che questo possa ancora una volta essere considerato il paese dei furbi.
Noi vogliamo essere rigorosamente virtuosi, ma non stupidi”. “Le politiche di rigore e la serietà fiscale che le istituzioni chiedono ai cittadini – conclude il primo cittadino di Padova -, figlie del momento difficile che stiamo vivendo, per essere credibili hanno bisogno di istituzioni credibili.
Uno di mali di questo paese è l’inaffidabilità di troppi e se la politica dei furbi la fanno anche le istituzioni allora c’è davvero da preoccuparsi. Tutti i comuni sono sottoposti a tagli e alla necessità di ridurre e razionalizzare la propria spesa. Il comune di Padova nell’approntare a luglio il proprio bilancio, fatto di dolorosi tagli alla spesa non ha aumentato le aliquote, con la consapevolezza della decisione del Governo di eliminare la tassazione sulla prima casa, e di operare i rimborsi dallo Stato ai Comuni. Abbiamo agito proprio come se l’Imu fosse rimasta a carico diretto dei cittadini, esattamente come avremmo fatto ijn assenza di rimborsi.
Si scopre oggi che i comuni che hanno approntato i bilanci preventivi entro il 30 novembre hanno furbescamente aumentato l’aliquota, anche di due punti rispetto all’aliquota base. Per Padova questo aumento avrebbe significato una entrata supplementare di 16 milioni di euro in più. Non sono accettabili gli aumenti Last minute delle aliquote che finiranno a carico di tutti i cittadini, compresi quelli del nostro comune che non ha aumentato la aliquota”.