Questo il discorso del sindaco reggente di Padova Ivo Rossi alla cerimonia della Madonna dei Noli che ogni anno si tiene a Padova alla presenza del padre Vescovo Antonio Mattiazzo. (a questo link il video dell’intervento)
Desidero rivolgere un saluto e ringraziare le autorità civili e militari, il Ministro Flavio Zanonato che non ha voluto perdere la buona abitudine di essere qui con noi e i tantissimi padovani che anche quest’anno partecipano a questo appuntamento della città con il suo Vescovo.
Un saluto caloroso rivolgo a sua eccellenza Padre Vescovo Antonio, che incontra Padova in un momento particolarmente carico di preoccupazioni e di difficoltà per il paese e per le famiglie, che nonostante gli sforzi fatti possono contare su segnali ancora troppo timidi per guardare con fiducia al futuro.
Saluto poi i taxisti e i vigili del fuoco che organizzano, insieme all’Amministrazione comunale, questa giornata di festa in onore della Madonna dei Noli.
Consentitemi di salutare anche la croce rossa, i militi della croce verde, che quest’anno hanno chiuso i festeggiamenti per il centenario, e saluto tutte le associazioni di volontariato che testimoniano, ancora una volta, come la nostra comunità, anche nei momenti di difficoltà, possa contare su tante persone generose, appassionate, che dedicano una parte importante della loro vita agli altri, ai più deboli e a quelle persone che da sole non riescono a superare le difficoltà di ogni giorno.
Tutte queste realtà di volontariato, ce ne accorgiamo in particolare in tempi come quelli che stiamo vivendo, sono fra le più grandi risorse di Padova, un bene immateriale che ci fa capire quanto gli ultimi decenni fondati sui falsi miti del possesso, del successo fine a se stesso, dell’individualismo, potessero essere non solo effimeri ma addirittura fuorvianti.
Anche nella nostra Padova, nonostante sia una delle città più importanti del Paese, in cui il benessere delle famiglie appare ancora relativamente solido, si avvertono le preoccupazioni e le inquietudini di chi ha perso il lavoro, di chi con la perdita del lavoro rischia di perdere anche la casa.
Anche in questa settimana ho incontrato personalmente alcune coppie in questa condizione, con l’aggravante che a pagarne un prezzo elevatissimo finiscono per esserci anche i bambini, costretti al freddo per il taglio del riscaldamento.
Si tratta di drammi che sotto una superficie apparente di serenità cominciano ad essere numerosi. A queste persone, tutti insieme, istituzioni, chiesa locale e associazioni del volontariato, dobbiamo far sentire la nostra vicinanza, il nostro sostegno. Abbiamo il dovere di impegnarci per far si che la nostra città torni ad essere un luogo in cui crescono le imprese e con esse il lavoro.
Questa è ormai una priorità fondamentale, la vera condizione per ridare speranza e fiducia alle persone e a tutta la nostra società.
Solidarietà e lavoro sono valori senza tempo su cui si fondano le comunità.
Padova può mettere in campo e valorizzare ancor più la generosità della sua gente, la condivisione di una cultura solidale e altruista che è sempre stata la sua forza e che nei momenti cruciali ha sempre fatto la differenza.
Proprio in queste settimane hanno preso avvio i progetti di solidarietà messi in campo dal comune, assieme alla diocesi e alla fondazione cassa di risparmio per offrire un lavoro, sia pur temporaneo a centinaia di persone che quel lavoro avevano perso. Si tratta di una solidarietà fondata sul valore della dignità umana, del lavoro come condizione di riscatto della persona.
La crisi, o meglio il cambiamento che siamo chiamati a interpretare, anche se faticoso e per alcuni doloroso, se affrontato insieme e con lo spirito giusto, può trasformarsi in un’occasione per correggere errori del passato, per rivedere un modello di sviluppo che non sempre ha posto al centro la persona, per immaginare una crescita che rispetti l’ambiente e che diffonda in maniera più equa, opportunità e benessere.
Dobbiamo sempre più immaginare una realtà sostenibile, improntata a nuovi stili di vita connotati da quei valori di sobrietà, operosità e attenzione agli altri, valori che permeano la lunga storia cittadina, storia che ha consentito una lunga stagione di coesione sociale e di crescita, e allo stesso tempo di integrazione per chi è arrivato da paesi lontani, spesso devastati dalla guerra.
Possiamo dare sin da subito il nostro contributo di intelligenza, di impegno, di consapevolezza e di condivisione perchè questo non può essere il momento dell’egoismo e della chiusura: la chiusura alimenta paure, e noi dovremmo, invece, guardare con fiducia al futuro che è nelle nostre mani. Scelte che abbiano come orizzonte le nuove generazioni.
Risalire la china non sarà semplice, richiederà guide sicure, come quelle dei nostri autisti, guide che si fanno carico degli altri, che assumono responsabilità, che rinunciano alle facili ed illusorie scorciatoie.
Dovremo affrontare sfide difficili, consapevoli che lo stiamo facendo insieme al resto del paese, un paese in cui ognuno è chiamato a fare la propria parte con serietà e rigore.
Rinnovo il ringraziamento al Padre Vescovo Monsignor Antonio Mattiazzo per tutto ciò che fa per la nostra città attraverso l’opera, spesso silenziosa, di parroci e volontari che ogni giorno sono impegnati al servizio del prossimo. Gli cedo la parola, perché come ogni anno siamo venuti qui ad ascoltare il suo messaggio. Al padre vescovo e a tutti voi rivolgo i più sentiti auguri di un Natale sereno e carico di speranza.
Padova 8 dicembre 2013