Acqua bene comune: il punto di vista di Nicola Mazzonetto

 

Nella discussione sull’acqua si sbaglia versante. L’acqua è un bene pubblico per definizione, come l’aria che respiriamo. Quindi la privatizzazione dell’acqua è un falso problema e si perde di vista il vero problema, la gestione del servizio idrico, delle reti di proprietà pubblica. Si polemizza su gestione e affidamento e si perde di vista la regolazione. Se si stabiliscono delle regole, poi la gestione può essere affidata al pubblico o al privato. La soluzione sarebbe un’agenzia regionale che raccogliesse le strutture degli otto Aato, cioè i 35 dipendenti che si occupano dei campi tecnico, giuridico ed economico, e che avesse la funzione di regolazione dal punto di vista tecnico, economico, statistico e normativo per gli aspetti legati all’ambiente e alla programmazione infrastrutturale. Stabilite regole e tariffe, i Comuni possono attuare politiche di gestione delle risorse idriche e gli affidamenti. A questo punto il gestore può essere pubblico o privato. Quindi un unico ente o autorità regionale e poi discutere di come affidare la gestione del servizio e delle reti

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