Addio cavaliere Cestaro, ci manchera’

 

Addio cavaliere Cestaro. Ha detto che se ne va, che deve allontanarsi da questo mondo di merda. Ci mancheràla sua schiettezza, che le faceva urlare un indimenticabile “macellaiiii” al microfono dell’Eurganeo al termine di un Padova – Pavia. Ci mancherà la sua grinta, quando prendeva per il collo un giornalista del Corriere del Veneto dopo avergli ringhiato in faccia “scrivi, scrivi, merda” termine evidentemente a lei caro. Ci mancheranno le indagini della Digos con il libretto postale degli ultras in cui c’erano puntuali entrate siglate G.S. (ci manca anche la risposta di chi diavolo sia il benefattore G.S.). Ci mancherà il suo proverbiale “mi dia un bianco, per cortesia, che dopo vago casa” al termine di una smoccolata di bestemmie che ha pari forse solo in alcuni cantieri edili di fine anni ’70. Ci mancherà dover tifare contro il Padova per poter finalmente vedere allontanato Pellegrino, dopo che era stato difeso dalla vice presidente, che qualche buon motivo per difenderlo ce l’avrà anche avuto. Ci mancheranno anche i suoi soldi, che puntualmente hanno ripianato i buchi di bilancio creati da scelte di mercato e una gestione un filino schizofrenica della rosa, della durata dei contratti e di tutto quello che fa la differenza tra una società sana (tipo Udinese e Cittadella) e un pozzo senza fondo. E senza quei soldi rischiamo che nessun altro si prenda in mano il cerino acceso tanti anni fa, non già in nome della passione per il Padova (indimenticabile la corsa sotto la curva del Vicenza al Menti, e ancora più indimenticabile lo 0 a 0, quello sì da deferimento). Le avevano promesso che vicino allo stadio le avrebbero fatto realizzare un centro commerciale, lo racconta il suo fido addetto alla comunicazione Gianni Potti in un libro di qualche anno fa. Se ne va (se mai sia vero almeno questa volta dopo tanti falsi allarmi) con qualche milione di euro in meno. Come diceva lei in un passaggio imperdibile di questo video “si potevano dare ai negretti in Africa”. O si potevano spendere meglio, senza prolungare di quattro anni (4!) il contratto a La Grotteria, svenarsi per Vantaggiato (Vantaggiato!) comperare Muzzi, ed addirittura, caso più unico che raro, addirittura un allenatore, per poi esonerarlo pochi mesi dopo.
E’ lungo il viale dei ricordi e dei sogni infranti. Ci rimarranno negli occhi la festa per la promozione, cristallina, di Busto Arsizio, ed l’ancor più limpida salvezza artigliata a Trieste, dopo la gara vinta contro l’Albinoleffe in maniera perentoria.
Se lei se ne andrà, retrocederemo, dicono i bene informati. Rischiamo di ritornare a fare i derby con l’Este. Bene è la volta che non devo più andare in tribuna stampa e posso godermi finalmente la partita di calcio con giocatori che non si credono delle star e tradiscono tutto e tutti in nome del denaro.
Nel dubbio sabato vado a giocare a softball, mi sembra più degno. Ha ragione, è proprio un mondo di merda, ma come diceva un grande poeta, speriamo che nasca qualche fiore, perchè dai diamanti, dai soldi spesi senza intelligenza e con tanta arroganza, non cresce niente.

Alberto Gottardo