Il rischio, a questo punto, è quello di andare, effettivamente, in galera.
“E’ un rischio – commenta Silvia Dell’Uomo, vicepresidente dell’Ascom Confcommercio di Padova e vicepresidente degli agenti immobiliari della Fimaa Ascom padovana – che corrono quegli agenti immobiliari che dovessero servirsi di personale abusivo nell’ambito della loro attività visto che per questo tipo di reato vengono adesso previsti da uno a cinque anni di reclusione e una multa da 15.000 a 75.000 euro”.
Una pena addirittura più pesante rispetto agli abusivi “semplici” per i quali il nuovo testo dispone la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da 10.000 a 50.000 euro, con varie sanzioni accessorie, quali pubblicazione della sentenza, confisca, trasmissione della sentenza agli ordini e registri competenti, oltre alle già citate pene più gravi per chi determini altri a commettere il reato o ne abbia diretto l’attività.
“Dallo scorso 15 febbraio – continua Dell’Uomo – questo è il quadro normativo stabilito dal testo della legge 11 gennaio 2018 n. 3. Si tratta della cosiddetta legge Lorenzin, promulgata giusto in chiusura di fine legislatura peraltro dopo un lunghissimo iter parlamentare durato la bellezza di 1400 giorni durante i quali Fimaa Confcommercio non ha mai fatto mancare il proprio sostegno ed interesse”.
Ma perché “legge Lorenzin”?
“Perché – precisa la vicepresidente Ascom – partendo dalla riforma degli ordini professionali della sanità, contiene norme volte a contrastare qualsiasi forma di abusivismo ad ampio raggio, anche esplicitamente riferite all’attività di agente immobiliare”.
Non che precedentemente l’esercizio abusivo non fosse contemplato tra i reati, ma prevedeva una sanzione amministrativa (stabilita a decorrere dal 1° gennaio 2007 in un importo tra euro 7.500 ed euro 15.000), oltre all’obbligo di dover restituire le provvigioni percepite ma indicava anche in quattro volte l’irrogazione di sanzioni amministrative prima che potesse configurasi il reato penale.
“Contro tale disposizione di legge – continua Silvia Dell’Uomo – era più volte intervenuta la nostra Federazione, in quanto riteneva estremamente difficile l’applicazione della sanzione penale, che aveva quindi scarso effetto deterrente, non essendo ovviamente frequente che un soggetto venisse assoggettato per ben tre volte a sanzione amministrativa. Ora non dovrebbe essere più così”.
Rimane ancorata al condizionale la vicepresidente degli agenti immobiliari dell’Ascom.
“Una piccola dose di prudenza non guasta – conclude – anche se è effettivo che dal 15 febbraio scorso tutti coloro che abbiano subito anche una sola volta la sanzione amministrativa conseguente all’esercizio abusivo dell’attività, rischiano in caso di recidiva nell’attività abusiva le nuove sanzioni penali, ben più pesanti, anche sul piano patrimoniale. La legge è buona, resta da capire come verrà applicata e, soprattutto, se ci sarà volontà politica di limitare un abusivismo che, purtroppo, non è affatto marginale e crea non pochi danni ad un settore che, per contro, deve fare i conti con costi e obblighi burocratici molto gravosi”.