Al San Gaetano “Il futuro di Galileo”, mostra imperdibile

 

1609: Galileo Galilei a Padova punta un cannocchiale verso il cielo e scruta l’universo. Nasce la scienza moderna. Quattrocento anni dopo la città ricorda quel cruciale momento con una grande esposizione internazionale, mostre, eventi e itinerari.
Ha aperto i battenti la mostra “Il futuro di Galileo”, l’uomo che riuscì a predire il futuro, con “sensate esperienze e certe dimostrazioni”, come lui definiva i suoi studi.
L’esposizione comincia con l’Astrolabio di Arsenius con il quale, nel 500 potevano essere localizzati i corpi celesti, per giungere fino alle teorie sul Bing Beng. In 11 sezioni, a partire da questa soglia, la mostra conduce il visitatore in un affascinante viaggio tra passato, presente e futuro. Dalle lenti del cannocchiale e le prime dissertazioni dello scienziato pisano, al piano inclinato galileiano, esperimento con il quale vennero elaborate le prime teorie sulla caduta dei corpi. Ci si può mettere alla prova con i primi esperimenti seicenteschi sul vuoto. Il visitatore potrà infatti mettere in funzione alcune apparecchiature sperimentando di persona le teorie. Si arriva quindi agli studi sulla luce, alle anticipazione galileiane che consentirono a Newton l’elaborazione del modello corpuscolare.
Per approdare infine all’invenzione del microscopio, ai moderni strumenti per osservare l’Universo, attraverso immagini, video, grafici. Dalle particelle elementari, alla vita e alla morte delle stelle. Una mostra impeccabile nella sua impostazione, perfetto l’allestimento, accuratissime le spiegazioni.
Il centro culturale Altinate in questa occasione più che in altre dimostra tutte le sue potenzialità architettoniche ed espositive. Lunghissima la lista di realtà che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento, oltre il Comune, l’Università e gli Istituti di Fisica Nucleare e di Astrofisica che hanno curato nei dettagli l’apetto scientifico, Regione e Provincia di Padova, con il contributo della CARIPARO, Camera di Commercio e Acegas Aps. L’esposizione rimarrà aperta fino al 14 giugno rendendo omaggio alla scienza moderna che a Padova mosse i primi passi, consentendo all’uomo di allontanarsi dal concetto di verità assoluta, lasciando spazio all’osservazione e alla sperimentazione.