Dopo moltissime parole, molte farcite d’odio, comizi e addirittura magliette e proprio alla vigilia di una manifestazione a Vicenza promossa da un sindaco che ha bellamente dichiarato “bisogna sparare ai ladri”, Alessandra Moretti, candidata del centrosinistra alla guida della Regione Veneto, dichiara quanto segue sul caso del benzinaio di Ponte di Nanto:
“Non sono un eroe, né un modello da imitare, né tanto meno un simbolo. E la gente non deve sparare in mio nome, né in Veneto né in Sicilia. Solo l’idea mi fa paura. Non è che adesso ognuno si deve sentire autorizzato a sparare. Sennò che cosa facciamo, il Far West?”.
Si tratta di un passaggio dell’intervista che Graziano Stacchio ha rilasciato nei giorni scorsi a “La Repubblica”. Gli sono vicina umanamente: so che è un brav’uomo e che sta vivendo quello che probabilmente sarà il peggior tormento e travaglio interiore della sua vita. Una reazione di impulso che – da come lui stesso affermato – non rifarebbe. Mi auguro che la sua vicenda si risolva velocemente e confido che tutto venga archiviato riconoscendo la ragione del suo gesto.
Nel frattempo, la politica che indossa una maglietta con il suo nome mentre sventola le bandiere di partito sta calpestando i suoi sentimenti per meri fini propagandistici. È per questo motivo che domani non parteciperò alla manifestazione sulla sicurezza in programma a Vicenza. Una manifestazione nata spontaneamente dai cittadini e diventata, poi, strumento di campagna elettorale per la Lega di Salvini.
Da politica e candidata alla Presidenza del Veneto, però, ho l’obbligo di prendere un impegno concreto sul tema della sicurezza affinché si torni a destinare alla lotta contro la criminalità una parte cospicua di fondi regionali.
Alessandra Moretti