Un piccolo tesoro, fatto di piccole donazioni da parte dei clienti dei supermercati Alì e moltiplicato dalla generosità del gruppo dirigente che fa capo a Francesco Canella, fondatore della realtà economica che è molto di più, nel territorio di Padova, di una realtà della grande distribuzione organizzata. Sono 108.928 gli euro donati oggi da Marco Canella, Direttore Affari Generali di Alì S.p.a, all’Istituto Oncologico Veneto IRCCS di Padova rappresentato dal Direttore Sanitario, dr.ssa Simona Bellometti, e dal prof. Pier Franco Conte, Direttore della UOC Oncologia Medica 2. La cerimonia di consegna si è svolta presso l’Aula magna dell’Istituto Oncologico Veneto di Padova. Il 50% di questa ragguardevole cifra è frutto della generosità dei clienti di Alì, Alìper e Unix che hanno contributo alla lotta al cancro devolvendo allo IOV i punti accumulati con la Carta Fedeltà del catalogo “Premiali” mettendo insieme 54.464 euro; l’altro 50%, cioè altri 54.464 euro, invece è frutto della donazione diretta di Alì S.p.a.
La somma verrà impiegata per finanziare un progetto della UOC Oncologia Medica 2 dello IOV per migliorare la qualità di vita delle pazienti oncologiche. Il progetto infatti prevede l’acquisto di apparecchiature capaci di impedire la caduta dei capelli nelle donne che si sottopongono a chemioterapia.
Il progetto e le apparecchiature. Come è noto, la maggior parte dei farmaci chemioterapici hanno come effetto collaterale quello di danneggiare i follicoli piliferi. Di conseguenza, le persone che si sottopongono a queste terapie perdono – totalmente o parzialmente – i capelli nel giro di alcuni giorni o alcune settimane. Non è una perdita definitiva, poi ricrescono, ma altera la percezione della propria immagine e rivela il percorso terapeutico intrapreso e/o concluso. Per chi vuole difendere la sua privacy e non far sapere del suo stato di salute non è una situazione semplice. Finora l’unica soluzione erano le parrucche. E a tal fine, già da alcuni anni, lo IOV attraverso il progetto “Non smettere di piacerti…” mette a disposizione dell’utenza l’utilizzo gratuito di questi presidi.
Adesso però sono recentemente usciti dalla fase sperimentale (i test sono stati effettuati in diversi centri europei e americani) dei nuovi apparecchi in grado di impedire questo effetto collaterale della chemioterapia: funzionano sfruttando un semplice principio fisico. Mediante un apposito casco contenente un sistema di raffreddamento, indossato venti minuti prima dell’infusione di farmaci chemioterapici e mantenuto sul capo per tutta la sua durata, la temperatura del cuoio capelluto viene abbassata fino a 4 gradi circa. Si ha così una vasocostrizione superficiale: di conseguenza ai follicoli piliferi arriva pochissimo sangue e con esso scarsissime quantità di quei farmaci chemioterapici che li danneggerebbero. I follicoli si “salvano” e i capelli non cadono. “Considerando che ogni anno si registrano 37.000 nuovi casi di tumori mammari e che la maggioranza di questi vengono trattati anche con chemioterapia, si comprende quanto possa essere larga l’applicazione di questo metodo” dice il prof. Pier Franco Conte. “Aiutare una paziente e non perdere i capelli, come sembra che questi apparecchi riescano a fare nell’85% dei casi, significa difendere la sua riservatezza, il suo pudore, oltre che migliorare la sua qualità di vita e la sua percezione del corpo, con riflessi positivi anche sull’aderenza alle terapie e sull’umore”.
Adesso, ricevuti i fondi generosamente raccolti e donati da Alì S.p.a., il prossimo passo per lo IOV sarà quello di individuare le apparecchiature migliori, acquistarle e metterle in opera.
La raccolta dei 108.928 euro. La notevole somma donata da Alì S.p.a., come si è detto, è dovuta sia alla generosità dei clienti dei supermercati Alì e delle produmerie Unix, sia a quella dell’azienda stessa: infatti per metà proviene da numerosissime piccole donazioni fatte dai consumatori che hanno deciso di destinare allo IOV i punti della propria Carta Fedeltà e per metà direttamente da Alì S.p.a.. Grazie a questo “raddoppio” si è arrivati alla cifra record di 108.928 euro, mai raggiunta in precedenza, nella collaborazione ormai consolidata tra IOV e Alì S.p.a.
“Da ormai sei anni abbiamo deciso sostenere con forza i progetti di ricerca contro il cancro e di umanizzazione delle cure dello IOV”, afferma il Responsabile Finanziario di Alì S.p.a Marco Canella. “Questa iniziativa infatti è frutto di una collaborazione avviata nel 2010 che ci sta dando moltissime soddisfazioni e che proseguirà anche il prossimo anno. Anche nel Catalogo PremiAlì 2015-2016, infatti, i nostri clienti hanno la possibilità di aiutare diverse realtà benefiche e tra queste ci sarà ancora lo IOV. Quest’anno in particolare abbiamo deciso, vista l’importante somma raccolta, di finanziare interamente un macchinario che contrasterà l’effetto chemioterapico della perdita dei capelli, aiutando sia da un punto di vista fisico che psicologico il paziente che deve affrontare il percorso di cura. Convinti che insieme si possa fare molto anche per la ricerca contro il cancro, il Gruppo Alì non farà mancare il suo contributo, nella convinzione che iniziative come queste possano migliorare la vita di tante persone che hanno bisogno”.
“Il successo di questa iniziativa”, dice la dr.ssa Simona Bellometti, Direttore Sanitario IOV, “connota e conferma la costante sensibilità verso il nostro Istituto. La collaborazione fra pubblico e privato in ambito socio-sanitario rappresenta un reale valore sociale per la Comunità, è uno strumento che consente di proseguire e raggiungere obbiettivi di qualità dei servizi, articolati su una scala di valori e priorità, che vanno ben oltre gli standard. Questa è per noi l’occasione per esprimere gratitudine ad un partner di progetto, appunto Alì S.p.a., che con noi ha condiviso il valore della promozione della qualità dell’offerta assistenziale. Il tema del fundraising, con questa iniziativa di straordinario successo, si conferma come un modello, che si auspica ripetibile, per il settore socio-sanitario e per chi vi opera, per poter offrire e mantenere performance di livello all’utenza”.
La top ten della generosità
Tra i 123 negozi Alì, Alìper e Unix che hanno partecipato alla raccolta di fondi, ecco quali sono stati quelli i cui clienti hanno donato di più:
Aliper Abano 2068
Aliper Saetta (Padova) 1774
Aliper Piove di Sacco 1762
Aliper Rovigo 1727
Alì Albignasego 1354
Alìper Maserà 1282
Aliper Casale sul Sile 1165
Aliper Fontaniva 1142
Alì Portogruaro 1115
Aliper Selvazzano 1017