Nel corso di un incontro che si è tenuto in Prefettura a Padova tra Alì e i sindacti, la principale azienda veneta della grande distribuzione ha annunciato l’intenzione di internalizzare il 50% della propria attività logistica, assumendo direttamente i lavoratori attualmente alle dipendenze della società in appalto. Questo avverrà in un magazzino semiautomatico di 27.000 metri quadrati in via Svezia a Padova, nel quale saranno impiegati, una volta entrato a pieno regime, circa 120 lavoratori, che saranno selezionati da Umana. Il magazzino sarà in grado di lavorare e spedire 30 milioni di colli all’anno. Saranno necessari 6 mesi di sperimentazione. Inizialmente verrà dismesso un piccolo magazzino di via Spagna, che opera per Alì all’interno di Interporto.
“Si tratta di una scelta lungimirante – ha dichiarato Romeo Barutta, Segretario generale della Filt Cgil Padova – che arriva dopo mesi di confronto tra Alì, le Istituzioni locali, i sindacati”.
“E’ un primo segnale in controtendenza – prosegue il sindacalista – in un settore come quello della grande distribuzione dove imperversano i meccanismi di appalto e subappalto che scaricano sui lavoratori i costi, privandoli di diritti fondamentali e lasciando spesso crescere fenomeni preoccupanti di illegalità, se non di infiltrazione criminale”.
“I dati positivi – precisa Barutta – sono diversi: i dipendenti delle ditte che gestiscono la logistica saranno assunti direttamente da Alì, che si è impegnata ad evitare esuberi. La semiautomazione alleggerirà i lavori di fatica. Il contratto applicato sarà quello del commercio, che prevede condizioni più favorevoli rispetto al contratto della logistica. Tutti coloro che oggi lavorano in appalto sono candidati ad essere impiegati nel nuovo magazzino. il cantiere lasciato libero in Corso Spagna sarà assegnato da Interporto ad una nuova ditta, che assumerà nuovi lavoratori, mentre quelli attualmente impiegati passeranno appunto ad Alì”.
“Parte adesso – conclude il Segretario generale della Filt Cgil di Padova – una trattativa alla quale prenderemo parte innanzitutto chiedendo che siano mantenute tutte le garanzie reali di cui godono attualmente i lavoratori, comprese quelle cancellate dal Jobs Act. Inoltre solleciteremo la Prefettura, la Provincia, la Regione affinché la scelta di Alì diventi un modello anche per le altre aziende della grande distribuzione, perché non esiste sistema migliore dell’internalizzazione per bonificare il sistema degli appalti le cui storture denunciamo da anni”.
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