Anche quest’anno, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, la Comunità di Sant’Egidio, insieme a Chiesa Evangelica Metodista di Padova, Associazione Popoli Insieme, ACLI, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, promuovono “Morire di Speranza”, una veglia di preghiera, per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita nei viaggi della speranza. Si terrà martedì 20 giugno 2017 alle ore 19.00 presso la Chiesa dell’Immacolata, in via Belzoni 71 a Padova. Dal 1988 sono morte lungo le frontiere dell’Europa più di 30.000 persone. Anche Il 2016 è stato un anno drammatico per i migranti in cerca di salvezza in Europa: oltre 5.000 persone hanno perso la vita. E il 2017 purtroppo si mostra altrettanto agghiacciante: da gennaio ad oggi risultano morte in mare nel Mediterraneo almeno 1.700 persone. Parteciperanno alla veglia numerosi rifugiati e profughi. Durante la preghiera saranno letti i nomi e le storie di quanti sono morti nel tentativo di raggiungere il nostro continente. Una memoria che deve farsi impegno affinché cresca una cultura di accoglienza e cessino le tragedie ai confini dell’Europa. Sarà un momento di celebrazione comune per lanciare un appello unanime: fermare l’ecatombe dei migranti in viaggio, attraverso l’attivazione da parte dei governi nazionali e dell’UE di vie d’accesso legali e sicure, come quella dei Corridoi Umanitari. Quest’anno la preghiera “Morire di Speranza” si terrà contemporaneamente in in più di 30 città italiane e in diverse altre città europee.
Il 20 giugno è la Giornata mondiale del rifugiato. Il tema di quest’anno è “Oggi più che mai dobbiamo stare dalla parte dei rifugiati”. Ancora pochi giorni fa altre otto persone sono morte e oltre 50 sono stati i dispersi in mare al largo della Libia a causa del naufragio di un gommone. Sono oltre trentamila i dispersi nel mar Mediterraneo negli ultimi quindici anni. L’anno peggiore è stato l’ultimo, il 2016, con 5.022 morti accertate. La situazione non sta cambiando nel 2017: si contano già 1.800 vittime. Si deve tener conto poi che la maggioranza delle persone annegate non è mai stata recuperata e, anche quando questo accade, il 60% rimane sepolto senza un’identità. È importante ricordare, anche nella preghiera, quanti hanno perso la vita in mare o in estenuanti viaggi via terra. Per questo, la Comunità di Sant’Egidio di Padova, insieme con la Chiesa Evangelica Metodista, Associazione Popoli Insieme, ACLI, e Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, promuovono la veglia di preghiera “Morire di speranza”. A Padova, l’appuntamento è per questa sera, alle 19.00, presso la Chiesa dell’Immacolata in via Belzoni 71. Nel corso della preghiera, presieduta dal vescovo emerito di El Obeid, Sudan, mons. Antonio Menegazzo, saranno letti i nomi e le storie delle vittime dei viaggi della speranza. Affidiamo a Dio la loro memoria. Affinché non vada perduta e perché non accada più. Da qui passa la scelta tra assuefazione o ribellione, anzitutto spirituale, di fronte alla tragedia in corso nel Mediterraneo. Allo stesso tempo non smettiamo di ricordare che le morti in mare sono dovute all’assenza di vie legali per giungere in Europa. In questo senso, “i corridoi umanitari” sono una delle risposte possibili: più di 800 siriani sono stati già accolti in Italia da famiglie, parrocchie e altre istituzioni. Alcune famiglie sono state accolte anche a Padova. I corridoi umanitari rispondono alla grande crisi umanitaria della Siria e sono l’espressione di un’Italia non ripiegata su se stessa, che non sceglie l’indifferenza, ma opera per una concreta integrazione. L’incontro con i rifugiati è stato infatti una grande opportunità di crescita reciproca. L’incontro personale – come ha ricordato Papa Francesco all’Angelus di domenica – “dissipa paure e ideologie distorte, e diventa fattore di crescita in umanità, capace di fare spazio a sentimenti di apertura e alla costruzione di ponti”.
Monica Mazzucato – Comunità di Sant’Egidio