Sic transit gloria mundi. E se di gloria ne hai avuta poca, come nel caso dell’ex parlamentare (abbiate pazienza ma definirlo onorevole sarebbe troppo) Filippo Ascierto, la poca che hai avuto, passa in un batter d’occhio. E così, orfano delle prebende parlamentari, in attesa del vitalizio da ex inquilino di Montecitorio, l’ex carabiniere della radiomobile di Roma, si comporta almeno nelle intenzioni, come i no global che tanto combattè. L’ex maresciallo che della contrapposizione con i “centri sociali” fece un marchio di fabbrica, arrivando a frequentare la polizia con fare circospetto e molto chiacchierato, nei giorni di Genova lancia la mobilitazione, per ora solo su facebook, contro il treno che porterà Matteo Renzi a Padova domani poco dopo le 12. E diciassette anni dopo sembra di leggere un rintronato Luca Casarini, a scorrere l’appello su facebook del parlamentare di Alleanza Nazionale, rimbalzato a Forza Italia ed ora trasferitosi alla corte di Giorgia Meloni & Co.
Scrive l’ex parlamentare, più volte oggetto anche di approfondimenti da parte della procura padovana per amicizie spericolate, volumi edilizi miracolosi in parco Colli, cuochi cocainomani e spacciatori al suo ristorante (e varie altre turpitudini da far vergognare chiunque ma non lui):
“Cari amici sto creando un comitato di accoglienza per Matteo Renzi. Non vorrei che rimanesse solo alla stazione!! E’ pur sempre il leader del PD e ex premier che ha fatto tanto per l’Italia…. adesioni anche in privato….”.
Sono combattuto tra il provare pena e sorridere sconsolato verso una persona che, evidentemente, non coglie quanto possa essere ridicolo travestirsi da capo ultras, e dare appuntamenti in stazione come gli autonomi di un tempo, dopo tutti questi anni di inconcludenti proclami, vizietti spifferati e processi dall’esito incerto. Anzi, a pensarci bene, non c’è nulla da ridere e più che pena, viene da vomitare.
Alberto Gottardo
