“La carenza di alloggi per gli universitari è una questione che la Regione deve decidersi ad affrontare, perché anni di inerzia hanno reso la situazione insostenibile. Servono più risorse affinché sia davvero garantito il diritto allo studio anche ai fuori sede”. A dirlo sono le consigliere regionali Vanessa Camani (vice capogruppo del Partito Democratico) ed Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), firmatarie di un’interrogazione all’assessore Donazzan, insieme ai colleghi Possamai, Zottis, Zanoni e Bigon, in cui ribadiscono le difficoltà per migliaia di studenti, in primis a Padova, ma anche nelle sedi distaccate di Vicenza, Rovigo e Treviso.
“Duemila ragazzi e ragazze senza alloggio sono una cifra spaventosa che non nasce però oggi – attacca Camani – Da tempo i rappresentanti degli studenti denunciano due problemi oggettivi: le residenze messe a disposizione dall’Esu (le aziende regionali per il diritto allo studio universitario) sono troppo poche, mentre sul mercato privato i prezzi sono fuori controllo, nonostante il Comune di Padova abbia predisposto contratti d’affitto a canone concordato, con sgravi fiscali per gli affittuari”.
“L’aumento della domanda deve trovare un corrispondente incremento dell’offerta, senza ricorrere obbligatoriamente al libero mercato dove i costi sono spesso insostenibili per gli studenti e le loro famiglie – sottolinea Ostanel – Di questo passo saranno sempre di più quelli che decideranno di non iscriversi all’Università o magari di farlo altrove, perché in Veneto è un salasso. E così rischiamo di perdere i migliori talenti”.
“Gli Esu devono garantire, attraverso finanziamenti regionali cospicui, alloggi e spazi adeguati alla popolazione universitaria veneta – aggiungono in chiusura – E la Regione faccia la propria parte, partendo dalle risorse strategiche del Pnrr, che devono essere indirizzate proprio in favore delle giovani generazioni”.