Mi piacerebbe che a dieci anni dagli scontri di Genova Luca Casarini, Vittorio Agnoletto e gli altri capipopolo del mondo disobbediente avessero uno scatto di orgoglio. E per una volta usassero le loro braccia e le loro energie per fare qualcosa di davvero utile. Mi piacerebbe che partissero armati non di striscioni e di bandiere dalle aste robuste, ma di badili e carriole. Arrivassero a genova e si mettessero a spalare il fango. Sarebbe bellissimo, sarebbe un atto riparatorio nei confronti di una città che venne devastata dieci anni fa da uno scontro tra due fascismi che ha lasciato una ferita profonda nella nostra fragile democrazia. Scrivo queste poche righe perchè credo che Luca Casarini sia abbastanza intelligente da capire che in questo momento ci sarebbe bisogno di un atto del genere, di una azione di disobbedienza vera. Questo sì sarebbe un blitz da lasciare a bocca aperta. E sono sicuro che nessun cordone di polizia vi fermerebbe. La zona rossa è lì, tra il fango e le macchine accatastate dalla furia delle acque. Nel 1970 ci furono gli angeli dalla maglietta sporca. Potete essere voi stavolta
Alberto Gottardo