Credo che la vicenda della Grecia rappresenti il malessere più evidente dell’Europa-che-non-esiste. Esisterebbe l’Europa se un solo politico tedesco, italiano, francese, spagnolo avessero detto “no!”, questo Paese di 12 milioni di abitanti ha deciso un giorno di legare indissolubilmente il proprio futuro all’idea dell’Europa unita, ed oggi questo Paese non uscirà per nessun motivo dall’Euro! Servirebbe questo a “spezzare le reni” alla speculazione finanziaria? Non lo so, ma sicuramente contribuirebbe a ridurre la speculazioni, le incertezze, le ipocrisie della politica europea, che sta dimostrando il fallimento storico dell’idea che ognuno possa pensare per sè, vivendo insieme agli altri. E’ ben chiaro ormai che questa crisi è morale prima che economica. Si puo’ pensare di spendere 3.000 miliardi di dollari per portare la guerra (e la “democrazia” in Irak e Afghanistan…) e contemporaneamente negarne 300 per salvare un Paese europeo dalla fame e dal disastro? Fu cosi’ con la Germania dell’Est? Dopo il 1989 il rilancio della Germania Est costò all’Europa 10 anni di fatiche e di ritardo nell’architettura europea. Chi ha mai detto che fu un errore della Germania Ovest? Eppure le risorse europee andarono a tutta la Germania Est, che certo non era un paese industrializzato, nè un sistema ambientalmente e socialmente sostenibile. Perchè ora non si dovrebbe fare lo stesso per la Grecia, o per la Spagna? Perchè non si riesce a consolidare l’idea che i flussi internazionali di capitale speculativi – la “finanza globale” – vanno regolati con norme adeguate, e prima ancora esercitando un controllo di legalità e legittimità sull’operato delle cinque-dieci banche globali che “turbano” l’economia del mondo intero, delle loro tre Agenzie di Rating, che controllano il 93% del mercato della valutazione degli investimenti? Dopo questa tempesta globale, non occorrerà davvero piu’ “armare gli arsenali nucleari”: la finanza globale ha dimostrato di essere il migliore strumento di sterminio di massa, forse ancora più delle armi.
Nell’ottobre scorso, il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace chiese, inascoltato, in un documento profetico, l’introduzione di un sistema di controllo globale dei flussi finanziari. Non sono la Cina nè l’India nè i BRIC i responsabili di questa situazione: i colpevoli sono tra noi, sono le regole non rispettate (lo vediamo in questi giorni con le vicende bancarie ed assicurative che investono l’Italia) e i controlli non effettuati, per conformismo, disattenzione, azzardo morale, spesso pavidità: chi metterebbe in discussione la propria carriera per andare contro i Tycoon della finanza, i premi Nobel dei derivati, i banchieri con conti a 10 zeri?
Eppure, il nostro mondo si sta accorgendo che non è il conto a dieci zeri che garantisce serietà e competenza, soprattutto responsabilità.
Tornando alla Grecia: oggi in Europa mancano denaro e fiducia. La paura di alcuni che espandere moneta e debito per sostenere la crescita porterebbe inflazione cozza contro una drammatica deflazione: tutto sta diminuendo di prezzo, inclusi gli immobili, i titoli azionari e obbligazionari che rappresentano le nostre pensioni ed il nostro futuro. Il crollo dei prezzi provoca sfiducia, e sfiducia e paura bloccano investimenti ed assunzioni, coinvolgendo drammaticamente anche i paesi emergenti nella crisi. Chi ha detto che rilasciando gradualmente moneta in un sistema in crisi facendo investimenti in infrastrutture, educazione, ambiente invece che salvare le istituzioni finanziarie possa creare inflazione? L’inflazione cresce se non si fanno rispettare le regole, se non si fa valere la legge, se le risorse non si vincolano agli investimenti. Le Autorità finanziarie e statali hanno paura di rilasciare moneta perchè non sanno controllare il sistema. Chi non è in grado di governare deve farsi da parte, la storia insegna che non è mettendo il popolo alla fame che si risolvono i conflitti, anzi, l’esatto contrario. La Grecia non deve uscire dall’Euro: cercasi disperatamente una politica senza incertezze, efficace e solidale.
Amedeo Levorato
Presidente Unione Cristiana Imprenditori Padova