Andrea Micalizzi chiarisce i termini della questione moschea a Ponte di Brenta

 

Da Andrea Micalizzi, presidente del quartiere Est riceviamo e pubblichiamo un chiarimento sulla moschea a Ponte di Brenta (nella foto il capannone che verrà convertito a moschea):
In questi mesi il Centrodestra a Padova ha manifestato un approccio “sclerotico” sul tema della futura sede dell’associzione Rahama con relativa sala di preghiera (frettolosamente e impropriamente chiamata Moschea): da una parte infatti i Consiglieri Comunali Salmaso (PdL) e Mazzetto (Lega) si dichiarano soddisfatti del fatto che la Moschea non si trasferirà più in via Longhin per andare in via Ippodromo, dall’altra parte i Consiglieri di Quartiere del PdL e della Lega invece raccolgono le firme contro questa soluzione. Assistiamo così ad un dibattito confuso dove i partiti del centrodestra raccolgono le firme su posizioni che non condividono nemmeno loro e, cosa ben peggiore, su proposte politiche che sono irrealizabili …e “a casa mia” questo vuol dire prendere in giro la gente. Provo a dire, molto sinceramente, quello che penso sulla questione.

1. Chi è l’associazione Rahama: L’associazione Rahama ha già una sede con sala di preghiera, che non ha mai costituito un problema sociale o di sicurezza, anzi, ha sempre mantenuto un buon rapporto con le Amministrazioni Comunali (sia con il Sindaco Destro che con Zanonato) e con le Forze dell’Ordine. L’associazione Rahama aveva inoltre buoni rapporti con la Parrocchia di San Pio X alla Stanga con la quale organizzava momenti di incontro interreligioso. Sono tutti elementi che ci suggeriscono che non ci sono motivi per preoccuparsi di una presenza che è nel nostro quartiere da più di 10 anni e che si sipira all’islam moderato e che ha chiari riferimenti culturali di ispirazione democratica (il portavoce dell’associazione oggi è una donna molto giovane).

2. Il Fatto. L’associazione Rahama sta acquistando da un privato uno stabile a Ponte di Brenta che diventerà la nuova sede dell’associzione e il centrodestra in Quartiere sostiene che il Comune di Padova deve impedire questa cosa e raccoglie le firme. Siamo di fronte ad un privato che acquista un immobile già esistente da un altro privato: non esiste nessuno strumento amministrativo (ammesso che ce ne fosse la necessità) per impedire questa cosa! chi afferma il contrario dice una bugia. Quando ciascuno di noi acquista una casa, non deve chiedere il permesso al Comune, semmai comunica al Comune un “cambio di residenza”, ma non si è mai visto un cittadino a cui il proprio Comune abbia impedito di acquistare un immobile. L’unico esempio recente della nostra storia in cui si impediva a delle persone di altre religioni di acquistare un immobile è stato con le Leggi Raziali di Mussolini …è questo l’esempio che vogliamo seguire? La nostra Costituzione, in virtù anche di quella tragica esperienza, tutela e rispetta la libertà di culto e la possibilità di aquistare e possedere beni.

3. Le bugie e le contraddizioni del centrodestra. Che la posizione del Centrodestra in Quartiere sia strumentale lo si intuisce dal fatto che in contrapposizione con quello che dicono i loro Consiglieri Comunali, usano argomenti a caso irrealizzabili e in contraddizione tra loro …per esempio: dicono che il Comune può impedire questa cosa, benissimo, ho già detto cosa penso su questa cosa, ma visto che loro sostengono il contrario li sfido sul terreno della concretezza: facciano una proposta di delibera e sono pronto a discuterla; non l’anno fatta fino ad ora e non la faranno, perché sanno anche loro che stanno raccontando balle. Altro argomento che usano è quello della viabilità: dicono che la nuova sede dell’associazione Rahma porterà un traffico insostenibile per via Ippodromo …salvo poi, per altre vicende, sostenere che secondo loro bisognerebbe ricavare su via Ippodromo una nuova uscita della tangenziale che porterebbe volumi di traffico enormi!

Allora su questa vicenda come su altre, torniamo ad un dibattito serio, perché altrimenti la politica diventa uno strumento utile solo a litigare con il proprio avversario, magari anche raccontando frottole a 700 persone che in buona fede hanno firmato una petizione perché spaventati da certa propaganda. Io credo invece che attraverso la politica occorre cercare proposte e soluzioni per migliorare la qualità della vita delle persone e della nostra città… e se la nuova sede dell’associazione Rahama si trasferirà in via Ippodromo queste persone avranno lo stesso trattamento di tutti gli altri perché solo il rispetto reciproco, tra tutti, ci porta a costruire una città migliore.