Si potrebbe scrivere la storia di un paese attraverso la storia dei francobolli e delle buste plastica rappresentazione dei mutamenti di costume e di gusto.
Se una volta le buste erano bianche e rettangolari o quadrate, da molti anni ormai le buste hanno iniziato a seguire il gusto e il design industriale. E così anche i francobolli tanto che da qualche anno il Mise, ministero per lo sviluppo economico, emette a gennaio un bollettino delle iniziative filateliche. In questo panorama Padova e il Veneto hanno un ruolo tutt’altro che secondario. A Padova si è laureata, in filosofia poichè l’allora vescovo avrebbe considerato una esagerazione la laurea in teologia, la prima donna dottore della storia, Elena Cornaro Piscopia. Ed a questa prima laureata celebrata a palazzo del Bo da una statua ai piedi delle scale che dal lato est portano in aula magna, è dedicato uno dei francobolli celebrativi annunciati dal Mise. Sempre di ambito accademico è un altro francobollo che sarà dedicato alla università Cà Foscari di Venezia nel 150esimo anniversario dalla fondazione. Giovanissimo l’ateneo veneziano se paragonato con la lunghissima tradizione patavina che sta preparando l’ottocentesimo anniversario che sarà celebrato tra quattro anni.
Chissà se in quell’occasione il Mise avrà la sensibilità di emettere una tiratura limitata di francobolli che celebrino, magari ritraendo il teatro anatomico o il cortile antico di Palazzo del Bo’ gli otto secoli di scienza sotto il motto di “universa universis patavina libertas”.
Come scrive Claudio Baccarin sul suo blog filatelico all’interno delle pagine web de Il Mattino di Padova, il Veneto però non può vantare molto altro se non “tra le “Eccellenze del sistema produttivo ed economico” sarà festeggiato il 150° anniversario della fondazione dell’azienda vinicola Carpenè Malvolti di Conegliano. Due emissioni veneziane sono in calendario nel programma 2018 del Vaticano: diventeranno francobollo il 250° anniversario della scomparsa di Giovanni Antonio Canal (detto il Canaletto) e il 500° anniversario della nascita di Jacopo Robusti (detto il Tintoretto)”. Insomma secondo il giornalista esperto di filatelia, poteva andare meglio per le sorti della regione che ha il suo simbolo nel leone marciano.
Pare confermato inoltre l’ormai tradizionale annullo filatelico del 12 giugno che ogni anni Poste Italiane appone sulle buste alla vigilia della festa di Sant’Antonio di Padova.
Cos’è l’annullo? E’ quel timbro che marchiando insieme busta e francobollo, a volte a rilievo, più spesso con inchiostro nero, annulla appunto il valore del francobollo che così non può essere riutilizzato, e che rende a suo modo unica ciascuna busta. Tanto che moltissimi francobolli vengono appunto impreziositi dalla presenza di particolari annulli sulla dentellatura.