È rientrato con il sorriso dai Campionati Nazionali Francesi, Antonio Mogavero, il ventenne padovano che ha conquistato i –81 metri in apnea in assetto costante con monopinna nel mare blu di Nizza.
Dopo il 5° posto ai Campionati Italiani di Novara nello scorso mese di maggio percorrendo i 200 metri indoor in apnea dinamica con pinne, un nuovo risultato per il giovanissimo apneista questa volta in profondità, qualità affinata anche nell’inverno di allenamenti in Y-40® The Deep Joy, la piscina più profonda del mondo, la struttura da Guinness di Montegrotto Terme, in cui Antonio ha iniziato a lavorare come istruttore.
Entrato a 15 anni nella squadra agonistica del Club Sommozzatori Padova, sotto la guida di Marco Ruzza, dopo un’intera infanzia dedicata alla pesca in apnea con il padre, ha avuto accesso quest’anno alla squadra Nazionale con la prima convocazione ufficiale outdoor chiamato dal coachStefano Tovaglieri.
È del 2016 la prima collezione di successi: 6° posto ai Campionati Italiani indoor 2016 con 180 metri dinamica bipinne e gli outdoor ad Ustica in profondità con il 5° posto in monopinna a -75 metri, ora superati, ed il 4° posto con le bipinne a -60 metri.
Nel 2017 entra nella squadra di apnea di Y-40 dove si conferma come atleta di punta.
“Aver riconfermato lo scorso aprile nel collegiale a Sharm El Sheikh le quote di profondità del 2016 mi ha dato una grossa sicurezza e la volontà di migliorarmi – spiega lo stesso Mogavero. – I Campionati Italiani, inoltre, mi hanno dato la gioia di un’ottima prestazione fatta con le pinne, ricercata, ma decisamente inaspettata, visto che per lo più quest’anno mi sono allenato in funzione della profondità.
Ora anche la prima soddisfazione in verticale è stata raggiunta a Nizza, la mia prima gara internazionale, che mi ha visto salire al terzo gradino di un podio tutto italiano!”
Le prossime tappe profonde dell’estate di Mogavero sarannoi Campionati Italiani ad Ustica, Cagliari, lago di Garda, per concludere con i Campionati Europei a Kassim in Turchia.
“L’assetto costante con monopinna è la mia disciplina preferita, perché mi consente di immergermi appieno nel blu del mare – spiega l’apneista. – La strada da percorrere, o meglio, il mare che mi aspetta è ancora tanto e ci sono buone possibilità di miglioramento anche in virtù della mia età: ogni centimetro aggiunto rappresenta la gioia incontenibile di aver superato i propri limiti, in una gara che è prima di tutto contro se stessi”.