Antonveneta perde come due alluvioni e mezza. Menzi: “2011 positivo”

 

Banca Antonveneta chiude un bilancio in rosso magenta e avvia un piano di dismissione di 100 sportelli. Nel comunicato si legge che la perdita di esercizio è pari a 1,296 mld, determinata dagli effetti di “rettifiche di valore dell’avviamento e impairment degli intangibles”. Cioè la spazzatura emersa dal bilancio è pari ai danni di due alluvioni e mezza. “L’utile sarebbe pari a 73 milioni di euro escludendo questi effetti” si legge nella nota. Come se con i se e con i ma si facessero i bilanci.

Il risultato della gestione operativa della Banca (valore che misura l’effettiva capacita’ di generare reddito, senza gli impatti derivanti da eventi straordinari o da imposte), in sensibile miglioramento rispetto allo scorso esercizio, attestandosi a circa 175 milioni di euro con un incremento pari a circa il 25%.

”La nostra Banca, nonostante le gravi difficolta’ nazionali e internazionali, ha concluso un 2011 positivo – ha detto Giuseppe Menzi, direttore generale di Banca Antonveneta – confermando il consolidamento della propria posizione di banca di riferimento per il Nord Est, vicina alle famiglie e alle imprese. Ora siamo pronti a fronteggiare anche le difficolta’ del 2012, certi della professionalita’ e della determinazione di tutto il personale, che resta l’artefice del successo di Banca Antonveneta”.

Intanto il pm in appello ha chiesto tre anni per Antonio Fazio, ex governatore della banca d’Italia che è accusato di essere il regista della stagione nera di Antonveneta, quando su quella che con Pontello è stata il motore del “miracolo” Nord Est si erano allungate le mani di Gianpiero Fiorani, Giovanni Consorte e compagni di affarucci. Una condanna virtuale, se arriverà, visto che già incombe la prescrizione e la calda coperta dell’indulto permette agli imputati di dormire sonni tranquilli.