“Il 31 dicembre scorso ha chiuso la segreteria per esterni del Centro di Specializzazione Regionale per lo studio e la cura delle allergie e delle intolleranze alimentari di Padova e in questi giorni verrà trasferito anche l’infermiere formato ‘ad hoc’ grazie ad una borsa di studio, per l’assistenza specifica nei test di provocazione, per l’attività di desensibilizzazione e per la gestione dei protocolli internazionali. No al depotenziamento di questa eccellenza della sanità veneta riconosciuta in tutta Italia. La Regione intervenga!” fa sapere Andrea Bassi di Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà che ieri ha presentato una mozione insieme ai colleghi Stefano Casali e Fabiano Barbisan, e sottoscritta dai consiglieri Fabrizio Boron, Silvia Rizzotto, Luciano Sandonà ed Alessandro Montagnoli.
“Con la legge regionale n. 26 del 26 novembre 2004 è stato istituito presso l’Azienda Ospedaliera di Padova il “Centro di Specializzazione Regionale per lo Studio e la Cura delle Allergie e delle Intolleranze Alimentari” – spiega Bassi – la legge sopracitata inoltre prevedeva che il Centro venisse dotato di risorse economiche, umane ed infrastrutturali adeguate a garantire il trattamento di pazienti sia in età pediatrica che in età adulta”.
“Il Centro ha potuto sopravvivere e raggiungere standard di eccellenza grazie al lavoro incessante della responsabile, la Dott.ssa Antonella Muraro, che ha saputo far convogliare nell’Azienda diversi progetti che hanno garantito finanziamenti europei ed internazionali per la formazione del personale – prosegue il consigliere – supportato dalla Food Allergy Italia, l’associazione che rappresenta i pazienti. Il personale che opera all’interno della struttura formato ‘ad hoc’ e pagato con le borse di studio da finanziamenti privati – puntualizza Bassi – una volta terminato il percorso di specializzazione accademico e assunto attraverso il concorso dall’Azienda, viene destinato ad altri reparti, o sostituito da personale con diverso livello di preparazione, creando così un grave danno e un conseguente depotenziamento dell’organico della struttura e dell’operatività del Centro stesso”
“La Regione Veneto nel corso degli anni, ha trasferito la gestione dei centri regionali di riferimento alle Aziende ospedaliere – ricorda Bassi – di conseguenza anche il Centro di Specializzazione Regionale per lo studio e la cura delle allergie e delle intolleranze alimentari è passato sotto il controllo dell’Azienda di Padova. L’Azienda non si è mai fatta carico degli oneri per il personale, ad eccezione dello stipendio della Dott.ssa Antonella Muraro, peraltro già incardinata nella clinica pediatrica, e non ha mai messo a disposizione spazi adeguati. Inoltre non si è mai potuto estendere l’assistenza agli adulti ed ai pazienti pediatrici che uscivano da quella fascia d’età, pur non avendo ancora risolto le proprie problematiche, perché non è mai stato attivato questo servizio, nonostante la legge lo prevedesse. Per questi pazienti – devo ricordare e sottolineare – il Centro rappresenta l’unica opportunità nel Veneto di diagnosi e cura delle allergie alimentari, ambito dove viene riscontrato una continua e pressante richiesta anche da altre Regioni, attualmente inevasa”.
“E’ chiaro che così facendo l’Azienda Ospedaliera sta inspiegabilmente depotenziando il Centro, procurando una grave danno sia al reparto che alle migliaia di pazienti che confluiscono da tutte le regione, ma anche all’immagine stessa della Regione Veneto. Insieme ai colleghi Barbisan, Casali, Boron, Rizzotto, Sandonà e Montagnoli – conclude Bassi – siamo a chiedere alla Giunta Regionale e al Presidente Zaia di attuare tutti i provvedimenti necessari affinchè l’Azienda di Padova non faccia morire un’eccellenza sanitaria della nostra Regione”.