Se il vostro prato comincia a perdere vitalità e colore, nonostante tutti gli interventi di manutenzione e cura periodica, la regolare irrigazione e l’eventuale uso di concimi e fertilizzanti, vuol dire che il substrato di scorie di erba secca e muschio si è accumulato troppo, creando una spessa coltre che ostacola il passaggio della luce e dell’aria.
La mancanza di ossigeno e luce infatti, al pari della carenza d’acqua, incide negativamente sul corretto ciclo di scomposizione e trasformazione in nutrienti dello strato superficiale del terreno, che avviene principalmente a opera di insetti e altri microrganismi presenti nel terreno. Batteri e microrganismi, infatti, sono i primi a essere esposti alle conseguenze negative del mancato ricambio di ossigeno, e una volta compromesso l’ecosistema superficiale del terreno, questo entra in un lento ma costante processo di indebolimento e impoverimento.
Il prato, di conseguenza, comincia a perdere vitalità, alcune zone tenderanno a seccarsi prima altre resisteranno più a lungo, creando così anche disomogeneità, e se non si interviene in maniera corretta l’intero giardino finirà con il desertificarsi e il terreno da fertile passerà a brullo. Prima che avvenga l’irreparabile, quindi, conviene effettuare in maniera periodica le operazioni note come arieggiatura e scarificatura del terreno.
Intervenire sul terreno
La scarificatura non è altro che un procedimento mediante il quale viene rimosso il feltro che si forma sulla superficie del terreno; quest’ultimo, come accennato prima, è il risultato dell’accumulo dei residui di piante ed erba, sul quale cominciano eventualmente a prosperare anche muschi e licheni. Contemporaneamente alla rimozione del feltro, la scarificatura scava dei solchi sottili e poco profondi nel terreno, in modo da facilitare la penetrazione di acqua, ossigeno e luce.
L’arieggiatura, invece, consiste nel praticare nel terreno dei fori di circa 3 centimetri di diametro e della profondità di circa 10 centimetri, che vengono successivamente riempiti di sabbia.
Se la scarificatura serve a far penetrare l’ossigeno nello strato più superficiale del terreno, quindi, l’arieggiatura serve a fargli raggiungere lo strato più profondo, scompattando il terreno e operando uno scambio gassoso che permette ai microrganismi aerobici che si trovano più in profondità di prosperare, e quindi di mantenere il processo naturale che permette all’erba di crescere anche dopo essere stata tagliata.
Per ulteriori approfondimenti sulla scarificatura e l’arieggiatura potete visitare la pagina di Deere, per quanto riguarda il modo di procedere, invece, potete visionare uno dei numerosi tutorial video presenti in rete sui canali specifici dedicati al giardinaggio, oppure documentarvi sulla relativa pagina wikiHow.
Chi fa da sé…
Eseguire da soli queste operazioni, in ogni caso, non è difficile a patto che vengano usati gli strumenti più adatti allo scopo, e nello specifico lo scarificatore e l’arieggiatore elettrico. Si tratta di attrezzature per il giardinaggio non molto dissimili da un comune tagliaerba, al punto che si trovano in commercio modelli ibridi che svolgono sia le funzioni di tagliaerba sia quelle di scarificatore e arieggiatore.
La differenza fondamentale tra un modello e l’altro, infatti, è data soltanto dal tipo di lama utilizzata; gli scarificatori e gli arieggiatori hanno un rullo rotante sul quale sono montate una serie di lame poste perpendicolarmente al suolo, oppure dei semplici spuntoni di acciaio. Come nei tagliaerba, poi, è possibile regolare la profondità di penetrazione delle lame mediante una manopola o un apposito dispositivo, in modo da adattarsi alle esigenze del caso, oppure al tipo di lavoro da eseguire.
Sul mercato sono disponibili una gran varietà di modelli, a partire da quelli specifici fino ai combinati ai quali abbiamo accennato prima, che sono dotati di un sistema che permette di sostituire il tipo di lama utilizzato e quindi di poter essere usati come tagliaerba e come scarificatori/arieggiatori. Il loro costo varia a seconda del modello, ovviamente, e del tipo di motorizzazione; tenendo conto di tutte le categorie, e cioè i modelli manuali, quelli a scoppio e quelli elettrici, il prezzo può variare dai 40 ai 400 euro circa a seconda del caso.
Ultime considerazioni
Un ultimo particolare da sottolineare, prima di concludere, sorge alla luce delle differenze tra scarificatura e arieggiatura di cui abbiamo parlato in precedenza. Abbiamo infatti ricordato che il corretto procedimento per arieggiare il terreno consiste nel praticare dei fori abbastanza larghi e profondi, da riempire poi con sabbia o pietrisco. Gli arieggiatori motorizzati, invece, si limitano a “punzonare” il terreno creando fori del diametro di pochi millimetri appena.
L’arieggiatura vera e propria, di conseguenza, ha una durata maggiore ed è anche più efficiente, ma può essere fatta soltanto con strumenti manuali e richiede un certo impegno; quella eseguita con l’attrezzatura a motore, invece, richiede meno sforzi ma ha un’efficienza limitata, in quanto i fori sottili tendono a compattarsi nuovamente in tempi relativamente brevi.