Arturo Lorenzoni strappa definitivamente con Giordani e Pd: sosterrà Francesca Gislon

 

La notizia è di quelle che sono destinate a fare rumore, ed a darla è questa mattina Alda Vanzan sul Gazzettino. Arturo Lorenzoni rompe gli indugi e sostiene a Padova Francesca Gislon. Si consuma così un doppio strappo, quello già in corso da tempo con il Pd, partito che evidentemente non aveva mai digerito l’indipendenza di pensiero di Arturo Lorenzoni e gli aveva preferito per la nomina di grande elettore il più ortodosso Giacomo Possamai al momento della nomina di un rappresentante d’opposizione da mandare alla Camera a rieleggere Sergio Mattarella. Lorenzoni per altro era stato relegato al gruppo misto in maniera da salvare qualche dipendente del pacchetto rastremato dei funzionari regionali. E la stessa scelta di candidare Lorenzoni, vittima sacrificale contro l’imbattibile Luca Zaia, aveva fatto molto comodo al Pd padovano, libero di piazzare due vice sindaci provenienti dalla componente ex Ds: uno formale con la promozione di Andrea Micalizzi, l’altro più occulto ma forse anche più influente, l’ex segretario provinciale del Pd Massimo Bettin, finalmente libero di influire senza più la componente movimentista e meno partitica che Lorenzoni rappresentava.
Oggi a mezzo stampa il colpo di scena, neanche tanto inatteso dato che due sabati fa proprio Arturo Lorenzoni aveva fatto capolino alla presentazione della candidata civica Francesca Gislon. Per l’unica candidata donna ci sono 90 giorni a disposizione per cercare di avvicinarsi al 19 per cento abbondante messo a segno da Lorenzoni ed i suoi 5 anni fa. La base elettorale appare esserci, dato che nonostante si affrettino a giurare fedeltà all’imprenditore della grande distribuzione prestato alla politica, appare sfaldarsi l’unità del centro sinistra: è attesa questa settimana la candidatura di due esponenti della sinistra più radicale: uno espressione dell’ex Rifondazione Comunista che fa capo in città a Paolo Benvegnù e Daniela Ruffini e un secondo soggetto che riesca a rappresentare il mondo della sinistra antagonista che si rifà alle esperienze di base di Adl Cobas – Centro Sociale Pedro e Catai. Da capire poi cosa succederà in ciò che rimane del Movimento 5 stelle, spaccato tra la coesistenza, non scontata con la Lista Calenda che però aveva almeno teoricamente messo il veto ad un apparentamento di Sergio Giordani con i grillini.