“Per l’ennesima volta, l’INPS di Padova è in ritardo di almeno tre mesi nel pagamento dell’Aspi agli insegnanti precari. Si tratta di centinaia di casi in cui l’indennità di disoccupazione richiesta a giugno non è ancora stata erogata, privando quei lavoratori che già subiscono i disagi della precarietà delle risorse necessarie per vivere dignitosamente. Basti pensare alle centinaia di docenti fuori sede, costretti a pagare l’affitto anche allo scadere del contratto di lavoro, durante i mesi estivi, che a tutt’oggi non hanno ancora ricevuto quanto spetta loro di diritto. Cifra oltretutto significativamente ridotta dalla Legge Fornero”. A dirlo Manolo Baio, esponente della CGIL di Padova che aggiunge: “”Gli insegnanti, oltre alla loro condizione di lavoro priva di qualunque garanzia, subiscono la beffa di ricevere con ritardo intollerabile l’indennità di disoccupazione, venendo così privati di risorse fondamentali per una vita decorosa.
Ma questo è soltanto uno dei disservizi che gli insegnanti precari subiscono da parte dell’INPS. Un’altra questione riguarda, ad esempio, la mancata interruzione dell’erogazione dell’Aspi da parte dell’istituto malgrado la puntuale comunicazione di inizio attività inviata dai lavoratori. Così facendo, le somme erroneamente percepite diventano un indebito che in base alla legge il lavoratore dovrà restituire mediante pagamento rateizzato; accade invece che, non soltanto l’Inps pretende il saldo unico dell’intera cifra, ma mentre il pagamento dell’Aspi viene erogata al netto, la restituzione dell’indebito viene richiesto al lordo, così che il lavoratore è costretto a pagare una cifra maggiore di quella ricevuta.
In entrambi i casi, ritardo nel pagamento dell’Aspi e restituzione dell’indebito di cui l’INPS è responsabile, l’istituto non si premura neppure di inviare comunicazioni chiare e tempestive ai lavoratori, lasciandoli così nella totale incertezza. Immaginiamo si tratti di problemi legati ai tagli di personale e risorse che l’INPS ha subito negli ultimi anni; ma è inaccettabile che siano i lavoratori più deboli a subire le conseguenze di tali disagi, soprattutto considerando la loro già difficile condizione di precarietà e carenza di diritti. Chiediamo quindi che vengano sbloccati i pagamenti dell’Aspi il più rapidamente possibile non solo pergli insegnanti precari, ma anche per tutti i lavoratori momentaneamente disoccupati per i quali quelle risorse economiche sono indispensabili”.