“Vedano di fare, possibilmente bene, il loro mestiere (che è quello di prestare denaro e dare così una mano alle famiglie e alle imprese) e lascino da parte la loro smania di fare tutto, compreso adesso anche gli agenti immobiliari”.
Le banche che si apprestano ad entrare nel mercato degli immobili trovano la ferma opposizione di Guerino Polito, presidente della Fimaa Ascom di Padova, ovvero il raggruppamento degli agenti e mediatori che si riconoscono nell’associazione di piazza Bardella.
“Le banche – continua Polito – non possono considerarsi mediatori e di fatto non lo sono, non essendo “terze” nei confronti dei clienti-consumatori, di cui conoscono condizioni economico-patrimoniali e abitudini”.
Quello della terziarietà, peraltro, è uno dei principi cardine alla base del rapporto di mediazione ed è proprio su questa mancanza di trasparenza che la Fimaa nazionale ha investito del problema l’Antitrust per un suo pronunciamento al riguardo.
“Io voglio sperare – continua Polito – che l’Antitrust non sia appiattita sulla posizione delle banche che, evidentemente, intendono impadronirsi del mercato degli immobili mettendo di fatto al servizio delle loro società di intermediazione immobiliare gli stessi dipendenti sostituiti agli sportelli dalle macchine con l’obiettivo di contattare i clienti, promuovere la mediazione degli immobili e aumentare così il proprio portafoglio commerciale”.
Scontato il seguito: le banche diventerebbero gli unici soggetti dell’intera filiera dell’immobiliare: dall’acquisizione, alla compravendita dell’immobile, all’erogazione del mutuo.
“Magari offrendo agevolazioni – sottolinea il presidente della Fimaa Ascom – che metterebbero all’angolo gli unici soggetti che garantiscono la terziarietà tra acquirente e venditore e cioè gli agenti immobiliari e i mediatori creditizi. Se questa non è concorrenza sleale, ditemi voi come dovremmo chiamarla!”
L’ennesimo favore alle banche?
“Io lo definirei l’ennesimo ma anche sconsiderato favore alle banche – puntualizza Polito – che di aiuti ne hanno ricevuti e continuano a riceverne ogni giorno. Ma metterei anche in guardia i consumatori che hanno già patito sulla loro pelle l’immissione sul mercato e la vendita da parte delle banche ai loro clienti dei bond argentini e delle azioni Parmalat. In quei casi le conseguenze furono tragiche per cui non credo che qualcuno voglia ripetere le medesime esperienze anche nel momento in cui si appresta ad acquistare o vendere un immobile”.