Alcune terre sono molto fertili, non solamente a livello di terreno, ma anche per quanto riguarda gli uomini. E il Veneto, se parliamo di calcio, può vantare due calciatori fenomenali tra quelli nati nei suoi confini. Stiamo parlando di Roberto Baggio e di Alessandro Del Piero. Entrambi sono stati numeri 10 della Juventus e della nazionale e hanno rappresentato il grande fantasista italiano per molti anni. Il primo nato a Caldogno, in provincia di Vicenza, e il secondo nato a Conegliano Veneto, in provincia di Treviso, sono tra i principali calciatori veneti, oltre ad essere degli autentici fenomeni della tradizione calcistica italiana. Entrambi hanno condiviso una parte dei migliori anni della loro carriera, per non dire che si sono scambiati il testimone alla Juve, dove Del Piero subentrò a Baggio già nel 1993, dopo aver debuttato in Serie A. Ma questa non è la sola coincidenza.
Le sempre più di moda scommesse sportive che riguardano il calcio e in special modo la Serie A, vedono la Juventus favorita quest’anno; e se la Vecchia Signora si è mantenuta forte nel tempo è stato anche per la presenza di due numeri 10 come Baggio e Del Piero, che hanno scritto la storia bianconera e del calcio italiano per oltre un ventennio. Entrambi hanno in comune il fatto di essere cresciuti calcisticamente e di aver esordito proprio nella regione Veneto: il primo con la maglia del Vicenza, il secondo con quella del Padova. Fin da subito è stato chiaro che si trattasse di due autentici campioni, due seconde punte con la fantasia per far sognare e capaci di lasciare dietro di sé i propri avversari come birilli. Quello che nessuno avrebbe potuto immaginare è che in seguito si sarebbero disputati il posto di attaccante titolare nella nazionale italiana durante i mondiali di Francia 1998. In effetti, in molti tifosi ricordano con amarezza la sconfitta nei quarti finale contro la Francia padrone di casa (e poi campione) quando Baggio sfiorò un gran goal che avrebbe dato la vittoria agli azzurri dopo essere entrato proprio per Del Piero, titolare secondo l’allora tecnico Cesare Maldini.
Fu proprio quella staffetta, che ricordò molto quella nella quale furono protagonisti Sandro Mazzola e Gianni Rivera nel mondiale del 1970 in Messico, che segnò un punto di inflessione nel calcio italiano. La fantasia di Baggio doveva far spazio alla velocità del più giovane Del Piero, che veniva da una stagione strepitosa e fu insignito del ruolo di titolare nonostante non stesse benissimo fisicamente. Ciò che però è certo è che si tratta di due tra i più grandi fantasisti della storia italiana, insieme ai vari Totti, Cassano, Pirlo, Zola, Antognoni, Mancini e Conti. Entrambi veneti, entrambi destri, il Divin Codino e Pinturicchio, come venivano chiamati, hanno rappresentato il numero 10 all’italiana in una delle migliori epoche del calcio nostrano, quando i migliori calciatori del mondo giocavano in Serie A e in Veneto dovrebbero essere tutti fieri della loro origine.