“Non possiamo accettare che migliaia di risparmiatori delle banche venete truffati e presi in giro non possano neanche essere rimborsati dei loro risparmi. Per questo ho predisposto una proposta di legge per garantire i risarcimenti che, a seconda dei singoli casi, i soci potranno portare in deduzione o detrazione quanto è stato perso. Una proposta equa e di giustizia che consentirebbe ai soci di optare 1) per la compensazione di minus o plusvalenze; 2) ai percettori di reddito con presentazione della dichiarazione dei redditi dell’ipotesi su descritta; 3) ai non percettori di reddito di accedere al fondo. A differenza della sinistra che ancora una volta ha mostrato la sua vera natura prevedendo una cifra ridicola per i rimborsi, la Lega è dalla parte della gente per bene che lavora e suda per costruirsi un futuro migliore. Con la nostra proposta di legge sarà restituito ciò che spetta ai risparmiatori”.
Così il deputato della Lega Massimo Bitonci, primo firmatario della proposta di legge che mira a rimborsare i risparmiatori truffati nel crack delle banche venete. Secondo le ultime analisi di Eurostat il collasso di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza ha portato ad un indebitamento diretto di 4 miliardi e 700 milioni di euro. Uno tsunami finanziario che riverbera danni, secondo la stessa fonte, di oltre 11 miliardi di euro. Una cifra colossale se si calcola che si tratta di un importo triplo rispetto al gettito che veniva garantito a livello nazionale dall’IMU sulla prima casa.