I primi tre mesi dell’anno sono fondamentali per chi ha l’esigenza di adeguare la propria abitazione alle mancate capacità di spostamento dei componenti della famiglia. Ne dà informazione il sito internet del Comune di Padova che ricorda che la Legge n. 13/89 prevede l’istituzione di un fondo speciale per l’eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati.
Il contributo può essere richiesto per l’eliminazione di barriere architettoniche negli edifici privati, dove risiedono in forma effettiva, stabile ed abituale persone con disabilità con menomazioni o limitazioni funzionali permanenti. Il contributo viene concesso anche per l’acquisto di attrezzature finalizzate a rimuovere gli ostacoli dell’accessibilità su immobili adibiti a centri o istituti residenziali per l’assistenza.
Sono ricompresi chiaramente i montascale, oltre agli ascensori ed agli altri ausili che permettono di superare i gradini e i dislivelli in abitazione. Cosa che non è facile da realizzare se non disponendo di fondi importanti. Anche se i montascale hanno prezzi in discesa grazie alla diffusione di questi ausili, infatti tra progetto e realizzazione il budget deve essere di alcune migliaia di euro.
Chi può richiedere il contributo
persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale;
chi esercita la tutela o la potestà dei soggetti di cui al punto precedente;
legale rappresentante di enti privati aperti al pubblico.
Documentazione da presentare e termini
domanda redatta sull’apposito modulo scaricabile dalla sezione “Link” di questa pagina, con marca da bollo da 16 euro; preventivo di spesa (importo comprensivo di Iva) datato e firmato; certificato medico originale in carta libera attestante le difficoltà motorie e/o sensoriali della persona con disabilità ed eventuale certificato di invalidità utile ai fini della graduatoria; fotocopia di un documento di identità del richiedente.
La domanda con i relativi allegati va presentata al Comune di residenza , entro il 1° marzo di ogni anno e prima dell’inizio dei lavori.
Sempre nel padovano nasce una serie di mobilitazioni di cittadini che “armati di Lego”, rimuovono le barriere architettoniche fuori dai negozi.
Rampe mobili costruite con i mattoncini colorati per risolvere il problema dei locali inaccessibili. L’idea arriva da una nonna tedesca, mentre in Italia saranno costruite dalle persone con disabilità seguite dalla cooperativa padovana Iride.
Tutto è cominciato con la scoperta, via Facebook, dell’attività di Rita Ebel, signora tedesca in carrozzina che, alla luce delle difficoltà che ogni giorno era costretta ad affrontare, ha pensato di realizzare rampe con i mattoncini più famosi del mondo. Rampe mobili, che possano essere spostate all’occorrenza per scalini, marciapiedi, sedi istituzionali, negozi e ristoranti. “La sua iniziativa ci ha incuriosito – spiega Erika Bragato dell’Iride, responsabile del progetto Lego –, anche perché, grazie alla nostra bottega, avremmo potuto realizzare qualcosa di simile”. La bottega è Iridarte, il laboratorio di uno dei centri diurni della cooperativa. Lì i ragazzi, insieme con falegnami professionisti, raccolgono materiali e oggetti destinati allo smaltimento e donano loro, trasformandoli, nuova vita. Pezzi di legno, barattoli, oggetti scartati. “Da un lato, implementiamo il nostro impegno per una sempre maggiore sostenibilità ambientale, nell’ottica del riuso e della rigenerazione, dall’altro offriamo la possibilità ai nostri ospiti di cimentarsi in nuove esperienze. Dalla commessa alla consegna del prodotto finito, si occupano di tutto”.