Bitonci semina insinuazioni su Sergio Giordani, per sviare l’attenzione dai fallimenti, costosissimi, della sua amministrazione

 

Una botta fatta di insinuazioni pesanti, di veleno, insomma un assaggio di una campagna elettorale che, come scrivevamo in un altro articolo (clicca qui per leggerlo), sarà probabilmente all’insegna della post-verità. Ed eccone un altro esempio: una serie di circostanze raccontate solo fino a quando conviene, tacendone la parte sostanziale, dette in maniera da sembrare quello che in realtà non sono. Il sindaco Massimo Bitonci è abile a dipingere come una trave la situazione professionale di quello che è un potenziale candidato che evidentemente teme, ovvero Sergio Giordani. E dice: “Giordani ha seduto nel consiglio di amministrazione di Aspiag” la multinazionale austriaca che detiene i marchi Despar, senza dire però che ciò risale a vent’anni fa. Dice che lo stesso Giordani sarebbe “un imprenditore della grande distribuzione” quando invece a Padova città NonSoloSport detiene solo piccole superfici di vendita. E dice “io no ho interessi economici”, quando invece tutti sanno che almeno un giorno la settimana, il commercialista prestato alla politica, lo ha praticamente sempre passato anzichè a fare il sindaco, a condurre il proprio studio con ramigificati interessi. 

Insomma, nell’era della post verità, Bitonci racconta ciò che gli conviene, se non proprio delle bufale colossali, quantomeno delle mezze calunnie. Ed un primo risultato lo ha ottenuto: spostare l’attenzione rispetto a due recenti scivoloni della passata amministrazione ovvero il fallimento del bando per le periferie (con Padova arrivata dietro a Reggio Calabria) e il piano del commercio affondato dal Tar (clicca qui per leggere). 

 

Quella che segue invece è la risposta, puntuale, di Sergio Giordani, alle parole dell’ex sindaco Bitonci:
Sono molto sorpreso per l’attacco personale di Massimo Bitonci per almeno 3 motivi:
1) perché fino ad ieri con me aveva sempre avuto rapporti improntati a correttezza e rispetto
2) perché dal mondo del lavoro ho imparato che esistono i competitors e da quello dello sport che devi fronteggiare degli avversari, mai dei nemici; e Massimo che mi pare sia grande appassionato di uno sport molto leale come il rugby dovrebbe saperlo meglio di me
3) perché in realtà non ho ancora deciso se scendo davvero in campo e quindi per ora la sua è anche una preoccupazione intempestiva.
Peraltro se deciderò di partecipare alla gara, sarà non “contro” qualcuno ma “per” Padova e perché avrò visto che ci sono le condizioni per riconciliare anime diverse della città, ricucire rapporti, condividere le grandi scelte per il futuro.
Non entro neppure nel merito del suo processo alle mie intenzioni, perché semmai parleranno i programmi e le azioni, che comunque non andranno certo nella direzione da lui paventata: Padova ha già sufficienti centri commerciali e non necessita di altri, come potrebbe succedere, per gli “errori”, spero in buona fede, commessi nell’approvazione del Piano del Commercio dalla amministrazione Bitonci.
Tuttavia una precisazione mi pare doverosa: non sono amministratore e neppure socio di Aspiag da circa 20 anni, quindi non ho alcun interesse in quella azienda; se accetterò la candidatura, un minuto prima mi dimetterò dalla presidenza di Interporto e l’unico interesse personale che avrei sarebbe di godermi, nel poco tempo libero dagli impegni, la mia famiglia e i frutti che il lavoro negli anni mi ha consentito di acquisire.

 

Alberto Gottardo