Blitz questa mattina di Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti, che assieme all’avvocato Marco Alberto Zanetti ha messo alla prova il sistema commerciale del Centro Ingrosso China.
“Che il centro si chiamasse Ingrosso solo in teoria lo sapevamo da tempo – spiega Marco Paccagnella – e infatti su undici stand visitati, in quattro i commercianti non hanno certo avuto remore a vendere senza esibizione di partita Iva e senza ricevuta”. Pagamento in contanti e via, chi si è visto si è visto. Marco Paccagnella e Marco Alberto Zanetti hanno messo a segno l’azione dimostrativa per sensibilizzare i consumatori sul fenomeno “made in China” in vendita a Padova. Il blitz segue una inchiesta giornalistica condotta dal Mattino di Padova in cui la giornalista Alice Ferretti smaschera una notevole contiguità tra i grossisti cinesi, che vendono a poco, e i commercianti italiani che sulla merce a prezzi ricaricati per n volte, fanno affari d’oro (clicca qui per leggere l’articolo di Alice Ferretti)
“Il problema non sono i commercianti cinesi – spiega Paccagnella – che salvo qualche piccola irregolarità, fanno il loro lavoro: sono un terminale dell’enorme capacità produttiva dell’estremo oriente. Il problema sono semmai quelli che alimentano questo drenaggio di denaro, e cioè i commercianti italiani che come nel caso limite di un vestito pagato 8 euro e messo in vendita a 199 euro in boutique, continuano a fare margini enormi a tutto svantaggio del sistema produttivo italiano”. (Clicca qui per vedere il servizio sul blitz realizzato da Luigi Primon per Telenuovo)
Sistema italiano che secondo l’avvocato Marco Alberto Zanetti inoltre rischia di essere aggirato da strane triangolazioni internazionali, volte ad occultare una parte dei guadagni dei commercianti veneti al fisco.
“E’ in atto da tempo una sorta di gioco delle tre carte – spiega l’avvocato Zanetti, uno dei consulenti dell’associazione dei contribuenti italiani – per cui tra il grossista con sede in corso Stati Uniti a Padova e il commerciante al dettaglio veneto, si frappone spesso una azienda slovena o di altri paesi neo comunitari. Il vestito venduto a 8 euro al Centro ingrosso China, passa per l’azienda estera, sospettiamo solo formalmente, e viene immesso nella contabilità del negozio italiano a 150 euro, che poi lo rivende a 200 euro. In teoria tutto legale, per carità: il negoziante a un controllo dichiara di aver guadagnato “solo” 50 euro su 150 di valore acquistato. Il sospetto però è che le cose possano anche essere andate in maniera diversa”.
Nella foto il presidente Marco Paccagnella e l’avvocato Zanetti di fronte al Centro Ingrosso China di Padova con la merce acquistata in mattinata, la merce acquistata senza lo straccio di una ricevuta fiscale valida, è stata donata alla Caritas di Padova