“Da tempo il ritorno di una rondine non fa più primavera e anche il ritorno di un mercatino tra le vie del centro non significa che si stia tornando alla stagione delle bancarelle ad ogni weekend, ma voglio ricordare all’amministrazione che, per contrastare i mercatini che non hanno un “leitmotiv” né una promozione in grado di far convergere in città migliaia di visitatori, i colleghi di Sotto il Salone, nel marzo scorso, forti dell’appoggio del mondo del commercio, hanno chiuso gli ingressi per la prima e unica volta da 700 anni a questa parte”.
Il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, non si straccia le vesti ma “mi rammarico, questo sì, perché oltre al mercatino, il fine settimana vedrà buona parte della città chiusa al traffico con grave pregiudizio per le attività commerciali e per i pubblici esercizi”.
In entrambi i casi Bertin non ha mai fatto mistero di essere contrario.
“Negli incontri che abbiamo avuto in comune – precisa – ho sempre sostenuto che non è con le iniziative “di facciata” che si risolvono i problemi così come non è criminalizzando le auto che si ottiene un’aria più pulita. Giustamente proprio i colleghi di Sotto il Salone, ai quali si chiede di allargare gli orari di apertura, vengono penalizzati giusto la domenica che hanno inteso aprire le porte dei loro negozi”.
Il timore di Bertin (“Diciamo pure – chiarisce – la certezza di Bertin”) è che il blocco dalle 11 alle 17 favorisca i centri commerciali guarda caso sistemati proprio ai margini del divieto.
“La città – conclude Bertin – che vedo con piacere aprirsi ad un turismo non episodico ma “ragionato”, la cui amministrazione ha deciso di investire, lodevolmente, tutte le risorse derivanti dalla tassa di soggiorno su turismo e cultura, che è impegnata a portare a casa risorse per farne una capitale tra le destinazioni turistiche europee, non può permettersi di costringere il visitatore a parcheggiare a tre chilometri dal centro né può credere che sei ore di una domenica di blocco del traffico incidano veramente sulla qualità dell’aria. L’ho detto e lo ripeto: questa città ha bisogno di pensare in grande partendo però da un sano e rigoroso pragmatismo che mi pare di individuare nelle parole del sindaco quando dice che certe iniziative, se non coronate da successo, verranno derubricate”.
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