In bocca al lupo Sergio Giordani, speriamo che la prossima volta vada meglio

 

Ho letto con un pochina di distrazione l’annuncio della ricandidatura del sindaco di Padova Sergio Giordani per altri 5 anni alla guida della giunta che amministra la cosa pubblica cittadina. Ricordo un pomeriggio di 5 anni fa quando lo stesso Giordani si presentava alla sala verde del Pedrocchi accompagnato da Diego Bonavina, poi suo fido assessore e dall’avvocato Mario Liccardo. “Faccio un giro di amministrazione e poi me ne vado” promise solennemente l’allora aspirante sindaco. Era il 25 gennaio del 2017  e da qualche settimana la città era “orfana” del sindaco (dimissionato dai consiglieri comunali) Massimo Bitonci.
Non staremo lì a puntacazzare su quella promessa infatti sono altri i motivi di delusione tra chi ha creduto che l’avventura amministrativa di Sergio Giordani potesse decollare. Tra i più delusi capita di leggere un Arturo Lorenzoni che non sosterrà il sindaco di cui è stato il vice in un articolo di Padovaoggi.it
Poi come spesso gli è accaduto anche quando faceva il vice sindaco, Lorenzoni fa un mezzo passo indietro.
Tipo quello clamoroso fatto sul nuovo ospedale di Padova quando sollennemente i due promisero alla città che si sarebbe fatto nuovo su vecchio e poi fu Lorenzoni a dover spiegare il cobtrordine compagni

Ne hanno dovuti ingoiare di rospi quelli di coalizione civica: la quarta linea dell’inceneritore, un colossale affare per evitare quattro villette nei terreni al perimetro del parco Iris con una strada “regalata” e cubatura di strapregio a due passi dalla Cappella degli Scrovegni; supermercati come funghi in città spuntati oltre che nell’ex area Deminichelli persino sui terreni ex Telechiara della Curia ed ex sede elettorale di Giordani (!) in piazza dei frutti.
Il tram all’Iris e limitrofi era stato un no secco sin dai tempi di Padova2020 ed ora proprio quel pezzo di sinistra si trova a tornare dagli elettori dicendo: “Vi avevamo detto nuovo su vecchio e invece no, il tram si fa su quel pezzo di ex sedime ferroviario in zona Iris dove abbiamo fatto 50 manifestazioni, a Padova est facciamo l’ospedale dove ora c’è un boschetto ma così sono contente le banche. Al posto dell’area ex Stimamiglio poi arriverà altra superficie commerciale tagata Despar, ce n’era bisogno, compagni”. Ne saranno contenti quelli di Legambiente che infatti da quando hanno un assessore in giunta non obiettano più nulla. Ed anche quelli che dicevano che un’altra Padova era possibile.
Sergio Giordani si è presentato ai padovani  un po’ più solo, al posto di Bonavina e Liccardo c’era la moglie Lucia e un cagnetto. Un po’ più vecchio, che gli anni passano per tutti, e voglioso però di portare a termine alcuni grandi progetti. E giù ad elencare metri cubi, milioni di euro, appalti e chilometri di tram.
Intanto le giovani generazioni di padovani hanno poche alternative: emigrare, ereditare il mestiere dal babbo o menarsi dopo essersi dati appuntamento via social. C’è una rabbia che monta in città nelle fasce più giovani, signor sindaco, ed una solitudine in fasce della popolazione che in questi anni ha perso molto potere d’acquisto, a differenza di metà della sua giunta fatta di persone dal reddito quasi zero senza la politica. Ecco, signor sindaco, pensi un pochino anche a loro, le faccio una proposta: Padova riceve ogni anno 5 milioni di euro di dividendi da Hera, società nel cui CdA lei ha proposto tale Melcarne, un tizio che ricercava qualcosa all’università e che ha trovato in Massimo Bettin, il suo portavoce, oltre a un amico anche un tesoro. Ecco si potrebbe dire a Hera, io ti lascio 5 milioni di euro di dividendi e isieme facciamo un fondo da 50 milioni per garantire le rateizzazioni e i rientri alle famiglie povere che sono letteralmente alla canna del gas. Sarebbe una cosa di sinistra, sa signor sindaco. Quella cosa che fa rima con solidarietà. Sarebbe una cosa bella da raccontare ai suoi elettori, quelli che tifavano falce e martello e si sono trovati una giunta di mance e carrello.
Grazie signor sindaco e auguri. Dai che stavolta andrà meglio, stavolta forse qualcosa per gli ultimi di questa città magari riusciamo anche a farla. Che il mezzo milione di euro per Padova capitale del volontariato non ho ancora capito che fine ha fatto.

Alberto Gottardo
P.S.: la volta scorsa io ho votato per lei al primo turno ed anche al ballottaggio. Non sono mai stato di Rifondazione Comunista, ma con tutti i supermercati che hanno aperto mi par quasi di essere di rifondazione consumista