Quella nella foto che sorride a fianco a me è Federica Luni, una mia amica che stamattina in radio mi ha raccontato una favola nellissima. La favola non è quella del “Pasticcere Giuseppe e la ricetta segreta” il libro che Federica ha in mano e che da dicembre si trova in venti pasticcerie di Padova (e dalla settimana prossima anche nelle librerie del centro città). La favola è quella di una ventina di pasticceri che nonostante le molte difficoltà che chiunque abbia una attività fronteggia, hanno trovato il tempo e la voglia di partecipare a un progetto che con zero aiuti da parte delle istituzioni locali ha regalato al reparto di terapia intensiva neonatale un frigo dove le mamme conservano il latte per i loro bambini nati prematuri. Ed a breve arriverà anche un tiralatte per aiutare le mamme che non possono allattare direttamente il loro bambino a dare questo nutrimento essenziale al loro piccolo nato in fretta. E’ una storia piccola ma significativa di come ci sia un gruppo di persone che non si è rifugiato dietro una scrollata di spalle. Non ha detto Federicoa “pago già le tasse, deve farlo qualcun altro”. Si è presa su di sè questo impegno ed ha aiutato il reparto dove si aiutano a crescere i bambini fragili, donando. In un Veneto in cui in questi giorni ci si scanna per le poltrone dopo gli arresti di Galan, Chisso e Orsoni, c’è anche questa gente, persone per bene che guardano al bene comune, in una maniera semplice e dolce.
Alberto Gottardo