Andrea Pistore racconta così la partita del Padova:
Ottantanove minuti di sofferenza. Poi qualcosa cambia. Rabito tiene a galla il Padova, che strappa sul filo di lana un pareggio a Crotone (1-1) in una giornata che rischiava di affossare l’11 biancoscudato.
E pensare che il viaggio in terra pitagorica era iniziato nel modo peggiore. Calori ha dovuto fare subito i conti con i molteplici forfait, senza per altro cercare alibi. Ai sicuri assenti Di Nardo, Italiano, Di Gennaro ed Esposito si aggiunge all’ultimo minuto anche Davide Succi colpito da febbre. L’ex tecnico del Potrogruaro ha poche alternative e davanti è obbligato a inserire il baby primavera Jerry Mbakogu che esordisce così in B. Novità anche per i supporters patavini. In una 30ina sono scesi senza tessera del tifoso allo Scida. Tutti hanno potuto acquistare i tagliandi nei settori riservati ai fans locali. Le due tifoserie si sono mischiate, mostrando l’inadeguatezza di uno strumento ambiguo per utilità. La gara si mette subito in salita per Cuffa e compagni: Renzetti al 17’ stende in area Cutolo e Ginestra dal dischetto infila senza problemi Agliardi che aveva intuito. Al Padova mancano idee più che mordente, con un centrocampo che risente dell’assenza del suo faro e un Vicente troppo acerbo per accendere la luce nella zona nevralgica. I biancoscudati faticano a proporre soluzioni. Soncin ci prova complice una bella girata, ma i tentativi del Cobra sono sterili per impensierire i calabresi. Sulla sponda opposta è la coppia Cutolo-Ginestra a creare i grattacapi più grandi alla retroguardia, ma fortunatamente il raddoppio è solo sfiorato.
Vista la mal parata Calori fa inversione a U al cambio di campo. Fuori Crespo, dentro El Shaarawy e modulo che ritorna con la difesa a quattro e il trequartista dietro le punte. Non arriva la svolta, con tre nitide occasioni per il Crotone firmate Beati, Cutolo (miracolo di Agliardi) e Abruzzese. Lentamente i biancoscudati crescono. Almeno undici gli angoli battuti e troppi i cross gettati al vento. Quando finalmente Legati decide di provarci con la palla a terra si inserisce splendidamente dopo uno slalom da pelle d’oca e trova Rabito che insacca. Un punto sudato e meritato, in una squadra falcidiata dalle assenze. Quando la tecnica manca, ci pensa il cuore. Va bene così, per ora.