E adesso? Dopo l’ubriacatura in Val Trompia (sembra che da quelle parti, per quanto siano dei professionisti del settore, non abbiano mai visto così tanti fusti di birra svuotati nel giro di un paio d’ore), le domande sono tante. E le risposte, par di capire, non arriveranno troppo a breve. E non solo perché, dal 3 al 17 maggio, è in programma la Supercoppa di serie C (un mini torneo a tre con Avellino ed Entella). Il dolcissimo zero a zero di Lumezzane, di fronte a più di quattromila tifosi biancoscudati che hanno intasato l’A4 nel giorno della Liberazione (anche dalla terza lettera dell’alfabeto), il ritorno in B dopo sei anni, la promozione diretta a scapito dei baffuti cugini vicentini, 86 punti su 114 disponibili, 26 vittorie, otto pareggi, quattro sconfitte, 65 gol fatti e 24 subiti non sono evidentemente abbastanza (non a nostro parere, ma cronaca alla mano) per confermare in blocco tutto il gruppo, da patròn Oughourlian fino all’ultimo degli steward dell’Euganeo (non ce ne vogliano), che in questi nove mesi ha ridato a tanti padovani il piacere di guardare le partite del Padova. Perché, di pari passo con una cavalcata quasi perfetta (fattasi improvvisamente tribolata nelle ultime nove gare), si è visto pure, per lunghi tratti, un gran bel gioco. E allora, mister Andreoletti (a nostro avviso il principale artefice del trionfo biancoscudato) resterà anche la prossima stagione? Il direttore Mirabelli andrà a lavorare per un’altra squadra? Il finanziere-proprietario franco-armeno rilancerà, come qualcuno adesso sostiene, oppure cederà le sue quote perché giunto al termine del piano industriale di sei anni che si era dato nel 2019, come qualcun altro racconta (non da oggi)? Gli ultras torneranno all’Euganeo o continueranno una protesta che nessuno avrebbe mai immaginato così ferma e lunga? Quando sarà finalmente pronta la nuova curva sud? E, di certo sbagliando nel tenerli per ultimi, quanti e quali dei protagonisti in campo di quest’annata per molti versi irripetibile (da Fortin e Delli Carri in giù) vestiranno il Biancoscudo anche in B? Le risposte, come detto, non arriveranno presto. E quindi, nell’attesa, godiamoci e mettiamo nel cassetto dei ricordi più belli di sempre le immagini di un’intera città, anzi di un’intera provincia in festa per le Piazze e in Prato della Valle. “Quella maglia là mi fa volare, senza il Padova io non so stare, te lo prometto che combatteremo una volta ancora”.
Davide D’Attino