“Sarà sempre più dura partita dopo partita”. E’ il ritornello che da settimane Carmine Parlato ricorda ad ogni conferenza stampa ad una piazza seempre più ottimista e vogliosa di vittorie. Le vittorie sono sempre arrivate negli ultimi sette turni. Ed è arrivato il primo zero a zero della stagione alla fine di una partita nervosa, interpretata con tanta grinta ma meno qualità del solito dall’11 padovano. Per un’ora abbondante l’Arzichiampo ha chiuso ogni varco, difeso a mazzate (complice un arbitro più che britannico nella conduzione della gara) su ogni pallone. Risultato: una serie infinita di batti e ribatti a centro campo e qualche fiammata offensiva del Padova senza però fortuna. Nel corso del primo tempo non si è registrato nemmeno un tiro in porta. Anzi rischia anche di prenderle, per fortuna che c’è la traversa a dire no al 44esimo ad una splendida punizione di Carlotto da 20 metri. Il pallone rimbalza sulla linea e torna in campo. Il Padova si salva. Probabilmente la prima volta che il Padova più che spingere subisce così allo stadio Euganeo, dove anche oggi c’erano quasi cinquemila spettatori paganti (4794 per la precisione).
All’inizio della ripresa si gioca ad una porta sola: Biancoscudati in nove in attacco, Arzichiampo in undici a difendere. Ne esce una partita tutto sommato addirittura noiosa perchè di brividi veri il Padova ai suoi tifosi ne dà sì e no due nel corso dei primi venti minuti, il resto sono calci d’angolo e cross nel vuoto. Un punto in meno alla matematica promozione in LegaPro piuttosto che una battuta d’arresto. Dopo sette giornate in cui si è raccolto 21 punti, perderne due per strada può starci.
Alberto Gottardo