Calcio serie D: Biancoscudati Padova – Mori 2 a 1. Vittoria, ma quanta fatica

 

altPadova poco concreto, anche se nettamente superiore. Mori Santo Stefano neopromosso ma per niente intimorito. E così quella che doveva essere una goleada diventa una partita sudata. Bella per carità, ma quanta fatica. Del primo tempo abbiamo raccontato qui (clicca il link) Al pronti via il Mori che non ti aspetti al primo minuto va vicino al goal su una punizione – cross che il capitano dei trentini Cristelotti, ben piazzato, gira in rete, ma Petkovic blocca sicuro. Il Padova risponde tanto per cambiare con Ilari sulla fascia, mette in mezzo ma sia Cunico che Ferretti non sono abbastanza avanti da poter scaricare in rete la palla. Biancoscudati comunque avanti sugli sviluppi dell’azione che diventa prima una punizione e poi un corner su cui però si avventa Poli. Il Mori Santo Stefano si dimostra tuttaltro quel materasso che doveva essere secondo i pronostici della viglia. E Al dodicesimo della ripresa prima sfiora il goal con Paracampo con gran tiro da fuori area (alzato sopra la traversa da Petcovic in tuffo) e poi in goal ci va, surigore. Clicca qui per vedere i goal della gara Penalty netto sugli sviluppi del calcio d’angolo, con Ferretti che atterra Concli al limite dell’area. Ammonizione per l’attaccante argentino del Biancoscudati Padova. Sul dischetto ci va Tisi, pallone da una parte, Petcovic dall’altra. Primo goal subito in questo campionato dai biancoscudati. Doveva succedere ma Parlato sembra per nulla fatalista. Ed allora entra Petrilli per Dionisi (Bruzzi è rimasto negli spogliatoi e al suo posto dal primo minuto del secondo tempo in campo d’è Busetto. Lo schema rimane un 4-2-3-1, ma più offensivo, dice il tizio che fuma di fianco a me, che ho smesso, mannaggia a lui, in tribuna, e che sembra capirne di calcio a differenza mia, che però ho smesso da 8 mesi, tiè.

D’ora in poi si gioca solo in una metà campo. Al quarto d’ora Ferretti sfiora il goal al volo. Niente. Al 23esimo Ilari sembra Alberto Tomba e i difensori del Mori dei paletti. Ma i numero 7 dei biancoscudati non inforca la porta e i tremila e passa dell’Euganeo non possono esultare.

Entra anche nichele al 31esimo. A occhio se potesse Parlato entrerebbe anche lui, e con la grinta che c’ha dentro c’è da giurarci che potrebbe fare reparto da solo come quando giocava on Ottoni.

Ma quella era serie B alta, questa è serie D, per quanto alta, sempre serie D. E con il passare dei minuti si vede. Lo schema è quello del patronato: il Padova spinge, il Mori spazza palle alte e morte. Ma batti e ribatti il golletto ci scappa al 36esimo con una punizione potente di Marco Cunico, sporcata dalla barriera, che finisce dove nè Poli nè Mazinga Zeta potrebbe arrivare: sulla faccia interna del palo lontano. All’Euganeo si esulta come ai bei vecchi tempi e via a pedalare. Finisce così, con un Padova meno preciso sotto porta del solito e un Mori Santo Stefano apparso parecchio più tosto di come si sarebbe potuto immaginare alla vigilia. Una gara da cui i Biancoscudati di Parlato devono trarre una conclusione: sono la capolista, la squadra da battere e probabilmente le partite facili per i ragazzi del Padova quest’anno saranno davvero poche.

Qualcuno che evidentemente non ha molto il senso dell’umorismo, o forse prende calcio e giornalismo troppo sul serio, si è lamentato per il gergo troppo scanzonato. Di siti che raccontano il Padova in tempo reale ce ne sono tanti, io suggerisco ai puristi della cronaca sportiva di cliccare qui ad esempio

Come ogni domenica sera alle 19.45 gli highlights della partita in esclusiva su Cafètv24 (canale 95 e 666 del digitale terrestre)
Clicca qui per vedere il servizio di Stefano Volpe se ti sei pero i goal

Alberto Gottardo