Centinaia di agricoltori padovani hanno raggiunto Cittadella per la settantunesima Giornata Provinciale del Ringraziamento, celebrata quest’anno a Cittadella. La città murata era stata scelta già per l’edizione del 2020 ma la pandemia ha imposto il rinvio dell’evento in presenza. Voluta da Coldiretti con la Conferenza Episcopale Italiana, la Giornata del Ringraziamento segna da sempre la fine dell’annata agraria ed è l’occasione per gli imprenditori per ritrovarsi dopo lunghi mesi di lavoro. Cittadella ha accolto gli agricoltori colorata di giallo, come già era stato per l’edizione del 2009. Ad aprire la giornata il mercato di Campagna Amica in centro storico, con le tipicità del territorio e di stagione proposte da un nutrito gruppo di agricoltori che da anni animano i mercati agricoli, fra cui quello di Cittadella, uno dei primi a partire e uno dei più frequentati della provincia. Dalle mura cittadine il corteo ha raggiunto piazza Pierobon accompagnato dalle note della banda “Ciro Bianchi”.
In Duomo la messa del ringraziamento è stata celebrata dal parroco don Luca Moretti e dal consigliere ecclesiastico di Coldiretti Padova don Giorgio Bozza, il quale ha ricordato come tra le sfide di questo tempo vi sia anche la “rivoluzione del cambiamento climatico, che tocca in profondità chi lavora la terra. In questo tempo segnato dall’angoscia – ha aggiunto – in cui siamo tentati a ripiegarci su noi stessi l’invito che viene dal Vangelo è quello di alzare il capo e guardarci attorno, perché la vita non dipende da quello che abbiamo ma da quello che siamo”.
Molto sentito il momento dell’offertorio con la presentazione all’altare delle ceste con i prodotti agricoli, “frutto della terra e del lavoro dell’uomo”, arrivate da tutte le zone della provincia e portate dagli agricoltori come segno di un anno di impegno nei campi. Al termine, sul sagrato della chiesa, la tradizionale benedizione dei trattori e di tutti i mezzi agricoli. Il sindaco Luca Pierobon ha fatto gli onori di casa e ha rivolto un plauso a Coldiretti per l’impegno e la determinazione con cui ha voluto e realizzato la Giornata del Ringraziamento a Cittadella: “Abbiamo la rappresentanza di chi lavora la terra, di chi con la fatica di ogni giorno si alza, senza orari e senza ferie, e ci porta in tavola la qualità”. Molte le autorità presenti insieme ai vertici di Coldiretti Padova: i consiglieri regionali Giuseppe Pan e Luciano Sandonà, il senatore Antonio De Poli, il vice presidente della Provincia di Padova Vicenzo Gottardo, una ventina di sindaci dell’Alta Padovana e non solo con la fascia tricolore, amministratori e rappresentanti delle istituzioni”. A tutti va il ringraziamento del presidente di Coldiretti Padova Massimo Bressan, del direttore Giovanni Roncalli, del presidente dell’Agrimercato delle Terre del Santo Giovanni Dal Toso, del presidente dei pensionati Coldiretti Padova Resio Veronese, del leader dei giovani agricoltori Matteo Rango. “Siamo felici di ritrovarci qui – ha detto il presidente Bressan – finalmente in presenza per condividere questa occasione importante di incontro, nella speranza che sia un segno di ripartenza e di ripresa per tutti”.
Nella nostra provincia, ricorda Coldiretti Padova, le circa diecimila imprese del settore agricolo fatturano oltre 900 milioni di euro e contribuiscono a preservare la fertilità di un ampio territorio che si estende dalle rive del Brenta a quelle dell’Adige, dai Colli Euganei alla Laguna. Quest’anno l’agricoltura, che non si è mai fermata nemmeno nel periodo più duro della pandemia, ha segnato la ripresa nonostante le sferzate del meteo abbiano lasciato il segno. In netta ripresa i cereali anche sulla spinta del rialzo delle quotazioni, in testa il mais, che resta la coltura principale della nostra provincia. Bene anche il vino che ha saputo tenere le posizioni anche a fronte del calo, in particolare in pianura, dovuto alle gelate tardive che hanno colpito soprattutto i vigneti di prosecco di pinot grigio. Sui Colli Euganei sarà una buona annata, anche sul fronte delle qualità. A preoccupare però è ancora la presenza dei cinghiali che distruggono intere coltivazioni sia in collina che in pianura. Annata più difficile invece per la frutta in particolare, colpita sopratutto nella Bassa Padovana dalle ricorrenti gelate primaverili. Anche gli ortaggi ne hanno risentito, seppure in misura minore. Stabile la produzione di latte fresco, concentrata soprattutto nell’Alta Padovana e nel Destra Brenta, con la buona notizia dell’aumento di 4 centesimi al litro del prezzo riconosciuto agli allevatori da tavolo ministeriale voluto da Coldiretti. Si spera in una ripresa anche della carne bovina dopo la batosta dell’aumento delle materie prime che ha colpito tutti gli allevamenti. Massima allerta invece nel settore avicolo per il ritorno dell’influenza aviaria che ha colpito anche alcuni allevamenti padovani: le aziende hanno subito rafforzato le misure di prevenzione e sicurezza per contenere il virus. In netta ripresa il florovivaismo dopo le difficoltà dell’anno scorso così come è stato per il settore agrituristico, finalmente tornato ai consueti numeri, vista la potenzialità delle aziende padovane.
“Se il 2020 è stato l’anno dell’emergenza e della prima reazione al Covid, – aggiunge Bressan – il 2021, pur ancora condizionato dalla pandemia, sarà ricordato come l’anno della ripresa, della vera ripartenza attraverso la programmazione di interventi e risorse, sulla scia delle misure europee che hanno ispirato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un progetto ambizioso che nel medio lungo termine verrà declinato sul territorio attraverso progetti e iniziative che dovrebbero dare un nuovo impulso all’intero sistema economico. Nell’ottica della sostenibilità, uno dei pilastri della nuova strategia che ispirerà le prossime azioni e permetterà anche di liberare nuove potenzialità sul territorio. E in questo frangente le imprese agricole possono sicuramente offrire un contributo prezioso per la salvaguardia ambientale, l’energia green e produzioni attente alla qualità e alla salute.
Al Governo Coldiretti ha chiesto che le imprese siano accompagnate nel percorso della transizione ecologica perché un’accelerazione senza sostegno le metterebbe in grande difficoltà con una esplosione dei costi di gestione. A questo proposito abbiamo elaborato e proposto progetti concreti nel Pnrr per favorire l’autosufficienza alimentare e una decisa svolta verso la rivoluzione verde e il digitale.
L’Italia può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali. Abbiamo messo in guardia sulle eccellenze agroalimentari italiane che potrebbero sparire dalle tavole mondiali se dovessero affermarsi le nuove etichette a colori (dal Nutriscore francese al semaforo inglese) che si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali dei quali in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.
E’ grazie alla lunga battaglia di Coldiretti che finalmente arrivano i decreti con l’obbligo di indicare in etichetta dal primo gennaio 2022 la provenienza dell’ingrediente principale dei prodotti agroalimentari, dal latte alla passata di pomodoro, dai formaggi ai salumi fino a riso e pasta. Si tratta di un passo determinante per impedire che vengano spacciati come Made in Italy prodotti ingredienti di bassa qualità provenienti dall’estero che non rispettano i rigidi paramenti di qualità di quelli nazionali.
A questo impegno a largo raggio per la salvaguardia del “made in Italy” agroalimentare e della nostra agricoltura si aggiunge l’impegno sociale di Coldiretti, fedele al suo essere “forza amica del Paese”. Anche nel 2021 abbiamo organizzato la consegna di decine e decine di pacchi alimentari solidali ai bisognosi, con la preziosa collaborazione di Diocesi e Caritas, la “spesa sospesa” per le famiglie in difficoltà”.