E’ stato un anno da incorniciare il 2011 per l’Arma dei carabinieri, con dati che vedono in aumento gli arresti, al 100 per 100 i delitti scoperti ed in calo i reati denunciati. Oggi nella sede del comando provinciale dei carabinieri di Padova il colonnello Renato chicoli, comandante provinciale dell’Arma ha fatto il bilancio degli ultimi dodici mesi di attività. Presente il prefetto di Padova Ennio Mario Sodano.
In totale sono stati 952 gli indiziati di reato arrestati, di cui 578 in flagranza di reato. Denunciate altre 5750 persone. Degli arrestati, su 952, ben 564 sono stranieri. Il reato più frequente si conferma la detenzione ai fini di spaccio delle sostanze stupefacente, a seguire i furti e i reati contro il patrimonio in genere. In aumento anche il numero di arresti per stupefacente, 282, di cui 136 stranieri. impressionante la quantità di stupefacente sequestrata: 2.951 chilogrammi, su cui pesa la recente conclusione dell’operazione “Iron 2010” condotta dalla compagnia dei carabinieri di Cittadella che ha portato in carcere in Spagna ed in Italia i componenti di una organizzazione a cui è stata sequestrata marijuana per oltre due tonnellate. “E’ stato un anno impegnativo – ha detto il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Chicoli – ma è stato comunque un anno di cui possiamo essere soddisfatti sotto il profilo della repressione e della prevenzione della commissione dei reati. Per quanto riguarda i reati più gravi possiamo dire di aver sempre dato risposta alla legittima preoccupazione dei cittadini, nel caso dei delitti una risposta pressochè istantanea. Oltre 215mila chiamate sono arrivate al 112 di Padova, segno che i cittadini chiedono delle risposte che spero di poter dire arrivano con puntualità”.Un’altra compagnia territoriale, quella di Montagnana ha condotto nel corso del 2011 l’operazione “Manleva” che ha portato all’arresto di quindici elementi del clan Catapano, indiziato di aver “svuotato” numerose aziende in tutto il nord Italia distraendo milioni di euro dai fallimenti delle imprese e creando fondi neri tra l’Italia, l’Inghilterra e la Spagna, paese dove lo scorso 14 maggio è stato arrestato Vincenzo Catapano, considerato il leader dell’organizzazione criminosa.
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