Cardiochirurgia a cuore battente: l’equipe di Padova di Gerosa si conferma al top mondiale

 

E’ iniziata a Padova l’esperienza pionieristica di riparazione della valvola mitrale a cuore battente senza l’utilizzo della circolazione extracorporea. L’equipe dei cardiochirurghi padovani diretti dal Prof. Gino Gerosa, con la stretta collaborazione del Dr. Andrea Colli e del cardio-anestesista Dr. Demetrio Pittarello con specifiche competenze nell’utilizzo dell’ecocardiogramma transesofageo tridimensionale ha permesso che l’intervento mininvasivo, durasse al massimo due ore.
Ad oggi questa e’ la maggior esperienza clinica in Europa Occidentale tale da far diventare il Centro Cardiochirurgico di Padova un riferimento internazionale per i chirurghi che vogliono apprendere questo nuovo tipo di intervento. I 13 interventi effettuati al Centro Gallucci di Padova sono tra i 50 realizzati al mondo.

La tecnica
Attraverso una piccola incisione (mini-toracotomia) di soli 4/5 cm nell’emitorace sinistro si accede all’apice del cuore nel quale viene introdotto lo strumento chirurgico che permette di inserire ed ancorare le nuove corde tendinee di spessore millimetrico e di lunghezza variabile tra i 5 e i 7 cm. (in Gore-Tex materiale usato dalle industrie tessili per giacche impermeabili) a livello del segmento prolassante, mal funzionante, della valvola mitrale. Lo strumento viene fatto navigare all’interno del cuore sotto guida ecocardiografica tridimensionale real time sino a che raggiunge la zona malata della valvola mitrale, si impianta la neocorda e lo strumento viene estratto esteriorizzando così anche la neocorda. Sempre sotto controllo ecocardiografico tridimensionale si ottimizza il grado di tensione della neocorda fino a ridurre significativamente il grado di insufficienza valvolare.
In ogni intervento si impiantano almeno 3-4 corde in modo da distribuire la tensione in maniera uniforme su tutta l’estensione della valvola.

Questo tipo di intervento permette al paziente un recupero veloce grazie alla piccola incisione laterale nel torace e elevati benefici clinici in quanto il cuore non viene fermato, non si utilizza la circolazione extra-corporea (macchina cuore-polmoni), non si utilizzano radiazioni ionizzanti perchè non è necessaria la radiografia, l’utilizzo della fluoroscopia inoltre porta in sé notevoli benefici estetici. Dopo soli 4/5 giorni dall’intervento il paziente viene dimesso e recupera la sua totale funzionalità. Questa tecnica e’ indicata per il trattamento dell’insufficienza della valvola mitrale da prolasso di un lembo, dovuto all’eccessiva lunghezza o rottura delle corde tendinee. In questi casi la valvola mitrale presenta un eccessivo movimento di uno dei suoi segmenti che determina la mancata coaptazione dei lembi generandone un malfunzionamento.
Da novembre ad oggi, sono stati trattati 13 pazienti. Tutti i pazienti trattati presentavano un’insufficienza mitralica severa sintomatica. I primi casi realizzati erano pazienti considerati inoperabili o ad alto rischio operatorio a causa della presenza di importanti comorbilità. I pazienti trattati con questa tecnica hanno presentato un decorso postoperatorio molto buono (estubazione immediata dopo la procedura chirurgica, degenza postoperatoria più corta anche in terapia intensiva, mobilizzazione rapida) rispetto ai pazienti sottoposti invece a chirurgia convenzionale con apertura dello sterno. Il nuovo tipo di intervento e’ stato realizzato con successo in tutti i pazienti.
Dei 13 pazienti operati, solo in 3 casi è comparsa una recidiva di insufficienza mitralica per la rottura di una corda tendinea in una zona diversa da quella trattata.
Visti gli ottimi risultati iniziali e il grande interesse suscitato nella comunità cardiochirurgica internazionale siamo fiduciosi nel considerare questo intervento come un nuovo riferimento di chirurgia mini-invasiva per l’insufficienza valvolare mitralica.