Il caro energia e l’aumento delle materie prime potrebbe avere un impatto a breve anche sulla produzione dei dolci natalizi. A lanciare l’allarme è il Presidente dei Produttori alimentari di Confartigianato Imprese Padova Nicola Trentin: “Per il momento siamo riusciti a mantenere i prezzi invariati perché abbiamo utilizzato le scorte di magazzino, ma a breve, con i nuovi rifornimenti, sarà difficile non rialzarli, visti gli aumenti che stiamo subendo – spiega Trentin”.
Le imprese dell’alimentazione, che in provincia di Padova sono 1.319 e occupano 5.373 addetti, ora rischiano una frenata produttiva causata dai rincari delle materie prime, dell’energia e dei carburanti per l’autotrasporto.
“Sulle materie prime stiamo registrando incrementi che variano tra il 5 e il 10%, il materiale che ci serve per il confezionamento è introvabile e quando riusciamo, lo acquistiamo con un incremento addirittura del 20% – afferma Trentin-. E’ difficilissimo trovare anche i pirottini. Inoltre, gli aumenti risultano al momento imprevedibili: i prezzi cambiano di settimana in settimana. A queste condizioni diventerà difficile mantenere invariati i prezzi. Chiediamo che il Governo intervenga per calmierare almeno i costi dell’energia e dei carburanti, altrimenti gli effetti saranno a carico di produttori e consumatori”.
Quanto vale il Natale in provincia di Padova? Ammonta a duecentonove milioni di euro il valore delle spese che le famiglie padovane da diversi anni hanno dedicato agli acquisti di prodotti alimentari e bevande da mettere in tavola a Natale e a fine anno, secondo quanto stimato da Confartigianato. Pane, pasta, carni, salumi, formaggi, verdure, ortaggi, frutta e, soprattutto, dolci e vini, distillati e bevande, tutti prodotti dell’immenso “giacimento” della food economy della provincia che, in particolare sotto le festività di Natale, registrava da anni, prima dell’emergenza Covid, sostanziose crescite di produzioni e vendite.
“Il nostro comparto ha già subito un duro colpo, lo scorso anno, dovuto alla chiusura del mondo HORECA (ristoranti, pizzerie, bar, etc.), ed ora che vedeva un po’ di luce in fondo al tunnel, si trova a fare i conti con questa situazione – precisa Trentin-.