Casa pignorata per mille euro di debito, Federcontribuenti attacca la cassa di risparmio del Veneto

 

“Mettere all’asta la casa in cui vivono madre, padre e due figli in età scolare per un debito di poco più di mille euro, anche se in teoria legittimo e in linea con la legge, vuol dire andare contro ad ogni sentimento di umanità e solidarietà. Sono proprio curioso di vedere se l’anno prossimo il presidente della Fondazione Antonio Finotti e il presidente di Cassa di risparmio di Padova e Rovigo Giovanni Costa si laveranno ancora la bocca con il bilancio sociale di un istituto che mette in strada una famiglia per mille euro. Credo che si possa dire che in questo caso, che ho il sospetto non sia isolato, la Cassa di risparmio del Veneto non abbia dimostrato uno spiccato senso etico, anzi si può dire che proprio non ne ha avuto. E pensare che all’inizio questi istituti erano nati per la mutualità, e cioè per l’aiuto delle fasce più deboli della cittadinanza”. A dirlo è il presidente di Federcontribuenti Italia Marco Paccagnella che ha indetto questa mattina davanti alla sede di Cassa di risparmio del Veneto, gruppo Intesa, una conferenza stampa per denunciare il caso di una coppia padovana residente a Tombelle di Vigonovo, in provincia di Venezia che si è rivolta alla Federcontribuenti Italia per bloccare la procedura di esecuzione immobiliare.

“Siamo disperati – spiega Francesca Masiero, che con il marito si trova ad affrontare la situazione resa precaria dall’accanimento della banca per un debito risalente al 2004 – nel tempo ho pagato oltre quattromila euro tra debiti e spese legali per una somma iniziale di 1500 euro di scoperto di conto corrente. Ora la banca vuole altre 1200 euro, ma noi quella cifra non ce la facciamo proprio a pagarla: io lavoro la mattina come donna delle pulizie, mio marito ha avuto guai di salute e lavora in una cooperativa di trasporti. I nostri figli vanno a scuola. Mi chiedo con che cuore i dirigenti della banca mi mandino a casa lunedì un architetto per fare la stima della casa e metterla all’asta”.

Tutto documentato e illustrato, pagamenti passati compresi, dall’avvocato Fabio Gabrieli, presidente regionale di Federcontribuenti per il Veneto.

“La vicenda è al limite dell’assurdo – spiega il presidente di Federcontribuenti Veneto Fabio Gabrieli – è incredibile che la banca sia forte con i deboli e debole con i forti. Ed ancora più triste constatare che la banca, contattata da alcuni giornalisti, si trinceri dietro un no comment che sa tanto di chiusura e sordità di fronte alle esigenze di questa famiglia, che ha già versato nelle casse dell’istituto di credito una cifra ben più alta di quanto dovuto in origine”.

per saperne di piu’ www.federcontribuentiveneto.it