Sono 20 i primi qualificati della Scuola Veneta Macellai (S.VE.M.), la prima scuola di macelleria della nostra regione inaugurata un anno fa, alla presenza del governatore Luca Zaia: a due mesi appena dalla conclusione dei corsi il 75% di loro ha già trovato un’occupazione. A dicembre l’avvio della prossima annualità didattica, per gli ancora pochi posti disponibili le iscrizioni sono aperte fino al 24 novembre.
La SVEM, che ha sede a Teolo (Padova) nasce dalla collaborazione tra Enaip Veneto (ente di formazione professionale), Erit (associazione sindacale di categoria per i commercianti di prodotti zootecnici) e Criocabin spa (azienda leader nel settore della crioconservazione dei cibi) e gode del patrocinio della Regione del Veneto e di Federcarni.
L’idea di fondo è stata quella di creare un percorso di qualifica in grado di formare figure professionali non solo capaci di inserirsi efficacemente in realtà già esistenti, ma anche dotate di competenze adeguate ad aiutare il rilancio di punti vendita in difficoltà o ad avviare nuove attività.
Elaborata da Enaip Veneto, la proposta formativa si articola in 600 ore complessive: 300 ore di lezioni in aula e laboratorio e 300 ore di stage presso una delle aziende che hanno scelto di aderire al progetto (Greci, Pantano Carni, Pollo Estuario, Il Ceppo, Rosa Carni, Sirman, Fattoria Alle Origini, Maragno Packing, Rossato, Agelo Po, Coppiello Giovanni, Guzzon). Il programma didattico prevede insegnamenti finalizzati alla preparazione e la commercializzare le carni, alla scelta e l’acquisto degli animali presso gli allevamenti e i commercianti all’ingrosso, alla macellazione, al disosso e al taglio della carne per la commercializzazione, oltre che alla preparazione di insaccati, salsicce, hamburger ed altre specialità gastronomiche.
Nella nostra regione, secondo gli ultimi i dati Unioncamere, ci sono circa 1.600 esercizi commerciali per la vendita al dettaglio di carni, che occupano oltre 3.000 persone (solo a Padova le macellerie sono 324 con 648 addetti) con un tasso di turnover dello 0,6% ovvero di circa 20 addetti l’anno. Ad esempio, nelle macellerie a conduzione familiare il mancato ricambio generazionale è uno degli elementi spesso determinanti nella chiusura dei punti vendita.
Per informazioni: www.enaip.veneto.it – [email protected]