“Una dimostrazione lampante che nella Chinatown del commercio, in zona industriale a Padova, l’illegalità è la norma”.
Fernando Zilio, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, da anni impegnato in tutte le sedi e con tutti i mezzi possibili a contrastare un fenomeno che comunque continua a crescere nonostante i sequestri della Guardia di Finanza, scorre con soddisfazione i titoli dei giornali che evidenziano la “stangata” comminata al Centro Ingrosso Cina per un cambio di destinazione d’uso non autorizzato.
“E’ importante – ha commentato il presidente dell’Ascom Confcommercio padovana – che si comincino a porre dei paletti sulla proliferazione di un commercio che non rispetta nessuna norma. Non quella della distinzione tra commercio all’ingrosso e al minuto, non quella fiscale, non quella della sicurezza sul lavoro, non quella sull’igiene degli alimenti e, come si è visto, nemmeno quella urbanistica. Ciò significa che il dispregio verso le regole che tutti ci siamo dati è totale e finisce per trasformarsi in un vantaggio competitivo per questi operatori che hanno buon gioco nei confronti dei commercianti che seguono le regole e che, avanti di questo passo, verranno messi fuori mercato solo perché ligi al loro dovere di cittadini e di imprenditori”.
In attesa di conoscere se e come verrà pagato quello che la burocrazia definisce “contributo di costruzione”, Zilio non rinuncia a lanciare un monito anche in questo senso.
“Una stangata di 372 mila euro sarebbe una mazzata definitiva per qualsiasi imprenditore normale. Mi sbaglierò, ma ho l’impressione che, in questo caso, la mazzata non sarà definitiva …”