Club vacanze “fantasma”: a risarcire i truffati deve essere la societa’ finanziaria

 

Promettevano sconti mirabolanti, ma vendevano poco più di un pezzo di carta. Spariti i soldi, lasciata nei guai l’amministratrice della società, gli organizzatori di una catena di Sant’Antonio delle vacanze scontatissime quanto fasulle, pensavano di averla fatta franca. In due anni hanno preso per il naso 500 famiglie nel Nord Italia, 300 solo in Veneto. Di almeno quattro milioni di euro il flusso di denaro finito nelle casse della società, dichiarata recentemente fallita. Eppure c’è ancora la possibilità per le famiglie che hanno pagato cifre tra gli otto ed i dodicimila euro, di rivedere le somme versate. A pagare infatti, secondo il tribunale di Venezia, che ha dato ragione a due famigflie di Venezia, è la società finanziaria che ha erogato i finanziamenti personali collegati ai contratti di vendita delle tessere dei fantomatici club vacanze.

“Nonostante la società Directa interpost srl che aveva sede a Padova sia stata dichiarata fallita – spiega l’avvocato Fabio Dalla Mura, responsabile della rete di legali italiani di Federcontribuenti – siamo riusciti ugualmente a recuperare le somme versate dal cliente il quale aveva sottoscritto un contratto con Directa interpost per l’acquisto di una “fantomatica” associazione denominata “club le tue vacanze” che prometteva sconti mirabolanti su viaggi e vacanze in Italia e all’estero”.

Dal 2009 al 2010 attraverso il consueto sistema dei party negli alberghi la società aveva agganciato centinaia di famiglie invogliandole, promettendo al telefono la vincita di un viaggio, a sottoscrivere contratti tra gli otto ed i diecimila euro.

“Visto che la Directa interpost era di fatto una scatola vuota – spiega Dalla Mura – abbiamo deciso di coinvolgere nell’azione legale la società finanziaria che aveva erogato il finanziamento nei confronti della famiglia che aveva sottoscritto il contratto di affiliazione al club “le tue vacanze”.

Il tribunale di Venezia ha riconosciuto in primo luogo la nullità del contratto tra Dicta e il cliente per indeterminatezza dell’oggetto, e conseguentemente ha dichiarato anche la nullità del contratto di finanziamento con Banco Santander ritenendolo legato al primo da un vincolo cosiddetto di connessione negoziale.

 

Per maggiori info
avvocato Fabio Dalla Mura
responsabile rete legali italiani Federcontribuenti
ufficio 0498762559 mail [email protected]