Un Meeting che profuma di velocità. Quella dell’americano Christian Coleman, primatista mondiale dei 60 e capace di scendere a 9”82 nei 100, del suo connazionale Mike Rodgers (9”85 di PB), che, come lui, arriverà direttamente dall’ultima tappa della Diamod League a Bruxelles, e di una vera e propria leggenda dell’atletica mondiale come Asafa Powell, già primatista mondiale della distanza, un record di 9”72. Ma assieme a loro sui blocchi del Meeting internazionale “Città di Padova” ci sarà l’ivoriano Arthur Cissé, altro sprinter capace di scendere sotto al muro dei 10” (9”94 lo scorso 16 giugno a Leverkusen), mentre il poliziotto Marcell Jacobs, quarto centometrista italiano di sempre, e la medaglia di bronzo dei Giochi del Mediterraneo Federico Cattaneo proveranno a dire la loro. Inutile dire che tutti gli occhi, domenica 2 settembre (dalle ore 17 il via delle prove giovanili, alle 18.20 l’inaugurazione ufficiale e a seguire le gare dei big, ingresso gratuito) saranno per loro.
Coleman e Powell i due uomini più attesi. Il 2017 e 2018 sono gli anni della consacrazione di Coleman: a inizio 2017 stabilisce con 9”82 la migliore prestazione dell’anno e pur avendone solamente 21, diventa uno dei pochissimi atleti capaci di battere Usain Bolt, nella finale dei 100 ai Mondiali di Londra. Altre due date nella sua carriera vanno però ricordate: il 19 gennaio 2018 Coleman stabilisce il nuovo record mondiale dei 60 metri piani indoor con il tempo di 6”37, battendo il primato di Maurice Greene che resisteva da vent’anni. Tuttavia, a causa della mancanza del dispositivo di misurazione del tempo di reazione sul blocco di partenza, tale record non è stato omologato. E così ci ha riprovato e… si è risuperato. Il 18 febbraio 2018, ai campionati indoor statunitensi ad Albuquerque (Nuovo Messico), in occasione della finale dei 60, Coleman stabilisce con il tempo di 6”34 il nuovo record mondiale di specialità.
Per quanto riguarda Powell è uno di quei nomi conosciuti anche a chi segue la regina degli sport solo distrattamente. Parliamo di una leggenda dell’atletica mondiale, il quarto uomo più veloce della storia, dopo i connazionali Bolt e Blake e lo statunitense Gay. È stato detentore del primato mondiale dei 100 metri piani con il tempo di 9’’74, realizzato sulla pista di Rieti il 9 settembre 2007, oltre a detenere il record sull’insolita distanza delle 100 iarde, con 9”07 ottenuto a Ostrava il 27 maggio 2010. In carriera ha fatto registrare per ben 98 volte tempi inferiori ai 10 secondi sui 100 metri, guadagnando il primo posto nella graduatoria all-time, davanti a Maurice Greene (53 volte). Ed è, tra l’altro, sceso 8 volte sotto la barriera dei 9”80 (che solo 7 atleti sono riusciti a violare), davanti a Tyson Gay e Justin Gatlin (7 volte), secondo solo a Usain Bolt, sotto tale soglia 11 volte. A impreziosire la sua ricchissima bacheca il titolo olimpico conquistato a Rio de Janeiro 2016 con la 4×100 giamaicana e i due titoli iridati vinti nelle edizioni del 2009 e del 2011.
E con un cast del genere, e una pista nuova e performante, chissà che non si possa anche migliorare il record del Meeting, stabilito nel 2015 dal qatariano Femi Ogunode bloccando il cronometro dopo 10”07. Un primato che già trema.